«La Regione prenda atto che non è più un punto di riferimento per il territorio e i siciliani e, con coraggio, si riappropri di quei ruoli che ha abbandonato a danno delle Comunità, che per crescere hanno bisogno di servizi efficienti». E’ l’appello che il sindaco di Bronte, Pino Firrarello, rivolge al Governo regionale dopo essersi reso conto della difficoltà di Dipartimenti e uffici periferici della Regione in preda a una grave carenza di organico. «La crisi nei servizi regionali si respira un po’ in tutti i settori – spiega – ormai sembra lontanissimo il 1987 quando con coraggio il presidente Rino Nicolosi, assunse 3.000 tecnici che resero funzionali Sovrintendenze e Geni civili. Oggi questi uffici periferici non sono più in grado di dare le opportune risposte ai cittadini in tempi celeri. Pensate che il Comune di Bronte attende alcuni decreti di finanziamento da circa 2 anni, ma la Regione non ha abbastanza funzionari per smaltire il lavoro». Per Firrarello, di conseguenza, per i cittadini, ma soprattutto per i Comuni, diventa difficile progettare sviluppo e crescita economica. «Basti pensare – spiega – alla tutela del territorio e ai servizi che l’imprenditoria agricola deve ottenere.
Chi effettua il necessario controllo del territorio rurale per contrastare criminalità ed eco reati, se la Guardia forestale siciliana è composta da pochissimi uomini ed il territorio è vastissimo? Chi garantisce servizi all’agricoltura se le condotte agrarie vengono soppresse? A Bronte la condotta agraria esiste ancora perché il Comune ha messo gratuitamente a disposizione gli uffici, ma il numero degli ispettori è esiguo rispetto al fabbisogno». «Il presidente Schifani – conclude – ha esperienza e saggezza per affrontare il problema. La Regione siciliana si interroghi sul proprio ruolo». Fonte “La Sicilia” del 19-04-2024