Presto anche le stanze interne dell’ala nobile del Castello Nelson torneranno all’antico splendore. A giorni, infatti, inizieranno i lavori per decorare i muri interni con la carta da parati indicata dalla Soprintendenza delle Belle arti per riportare gli interni ai fasti di un tempo. A darcene notizia è il rup dei lavori del Castello Nelson, il responsabile dell’area urbanistica del Comune, geometra Nino Saitta. “Esattamente fra qualche giorno inizieremo a porre la carta da parati sui muri. – infatti afferma Saitta – Lo ha confermato l’impresa cui ho telefonato insieme con il sindaco Pino Firrarello. Ma non solo. – continua – Entro la fine del mese verrà collocato anche l’ascensore utile ad abbattere le barriere architettoniche. L’ala nobile del Castello così sarà visitabile anche dai diversamente abili”. Per Bronte ed i tanti turisti che attendono di poter rivisitare il Castello dopo tanti anni di chiusura sicuramente una buona notizia. Gli interni del Castello, infatti, sono chiusi al pubblico da quando sono iniziati i lavori di ristrutturazione che hanno interessato la copertura ed il tetto, che erano fortemente ammalorati e la facciata esterna. Ma non solo anche la pavimentazione del cortile centrale è stata realizzata esattamente come gli studiosi affermano fosse un tempo per mettere maggiormente in luce la croce con la scritta latina “Heroi Immortali Nili”. E l’ero immortale del Nilo è Horatio Nelson. Il Castello, infatti, fu donato all’ammiraglio Nelson da Ferdinando di Borbone, quarto re di Napoli, terzo di Sicilia, come concreta ricompensa per avergli salvato la vita e il trono.
“Sono contento che anche questa parte dei lavori sta per concludersi. – afferma il sindaco Pino Firrarello – Non vediamo l’ora che questi lavori finiscano, anche perché con grande celerità dobbiamo dare vita a quelli che realizzeremo con l’ultimo finanziamento di 974 mila euro ottenuto dalla Regione. Non vedo l’ora – continua il sindaco – anche di rivedere gli interni belli e lussureggianti come un tempo. Potremo mostrare nuovamente al pubblico quadri e suppellettili che raccontano la storia dell’unico fazzoletto di terra siciliana che un tempo fu inglese”.