La notizia della richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura di Catania nei confronti di padre Luigi Minio, presidente della Fondazione “Istituto San Vincenzo de Paoli – padre Marcantonio”, ovvero della casa di riposo di Bronte, ha sconvolto il paese. Giovedì mattina in poco tempo la notizia è rimbalzata nelle piazze e nelle vie diventando il principale oggetto di dibattito nei circoli e nei bar. La gente non si pronuncia, anche se in molti ci dicono che i propri parenti in quella casa di riposo si sono trovati o si stanno trovando benissimo. Anche le voci si inseguono e c’è chi assicura che la Procura avrebbe nella mani dei filmati realizzati con telecamere nascoste. Nella cittadina la casa di riposo “Marcantonio” è particolarmente conosciuta e apprezzata. Il sentimento di tutti, in paese, lo riassume il sindaco, Graziano Calanna: “La città ha accolto con stupore la notizia. Tutti conosciamo padre Luigi Minio ed in verità mai, nè oggi da sindaco nè ieri da consigliere comunale, ho avuto sentore di maltrattamenti agli anziani nella nostra Casa di riposo. Purtuttavia abbiamo grande rispetto nei confronti del lavoro della Magistratura inquirente ed altrettanta fiducia in quella giudicante. Speriamo – conclude – che questa vicenda venga al più presto chiarita per il bene non solo del nome della Casa di Riposo “Marcantonio”, ma nell’interesse di tutta la comunità brontese”. Ci si attende quindi l’udienza del 5 ottobre per sapere se padre Minio ed i quattro dipendenti verranno rinviati a giudizio. Fonte “La Sicilia” del 23-09-2017