Gli investigatori affermano di non avere elementi che possano stabilire con certezza se l’incendio che ha distrutto la cabina di un caterpillar in sosta nel cantiere della Ss 284 a Bronte, sia di natura dolosa o meno. Ma al di là della prudenza nelle affermazioni su un fatto su cui si sta indagando, è difficile ipotizzare che un mezzo meccanico nuovo possa incendiarsi autonomamente, soprattutto dopo essere stato fermo per tutta la domenica. Già, perchè le fiamme sono divampate domenica sera intorno le 20, quando degli automobilisti percorrendo la Statale si sono accorti che il caterpillar stava bruciando. Così sono stati avvertiti i vigili del fuoco di Maletto, che appena arrivati hanno sedato le fiamme che hanno interessato esclusivamente la cabina della pala meccanica. Il caterpillar andato in fiamme è di proprietà del raggruppamento di imprese “Cogip Pavesi” che sta completando i lavori di ammodernamento del tratto Bronte Adrano della Ss 284. Era praticamente in sosta quasi sul bordo della strada transitata, in prossimità della galleria Madonna della Vena 1, dove al momento sono concentrati i lavori. L’ipotetico incendiario, quindi, non avrebbe neanche faticato tanto per raggiungere il mezzo e compiere la sua missione. E siccome una voce insistente farebbe intendere che gli investigatori avrebbero trovato una pietra con cui forse gli incendiari avrebbero rotto il parabrezza della cabina, non è impossibile che prima sia stato infranto un vetro e poi la cabina sia stata cosparsa di liquido infiammabile, anche se i carabinieri non avrebbero trovato nessuna tanica. Qualunque sia la verità si è trattato in un incendio strano. I mezzi delle imprese sono tutti assicurati e i danni provocati molto lievi. Potrebbe essersi trattato di un avvertimento o di un semplice dispetto da parte di qualche balordo per futili motivi. I Carabinieri, indagano a 360 gradi perchè, è questo è ufficiale, dalle dichiarazioni dei responsabili del cantiere non sarebbe emerso nulla che potesse indirizzare gli investigatori su una pista precisa.
Fonte “La Sicilia” del 30-10-2012