Terminati i lavori di scavo sotto la pavimentazione della Chiesa del Rosario, a Bronte, realizzati dopo il ritrovamento della cripta. La Soprintendenza, infatti, dopo il ritrovamento, aveva chiesto all’impresa di continuare i sondaggi sotto il pavimento nel tentativo di individuare altre cripte, le cui tombe però non avevano un interesse di natura archeologica o storica. Così l’impresa che si è aggiudicata i lavori di restauro ha eseguito le indicazioni trovando sotto la pavimentazione altre cripte. Chi entra nella chiesa adesso, infatti, si rende conto come la navata sia dormitata da diverse cavita, dove erano custodite le bare. Quella ritrovata per prima, posta nella parte destra entrando dal portone centrale, non è la più grande. Proprio al centro della navata, infatti, i tecnici hanno trovato una cavità così grande e profonda da costringerli a puntellarla. Complessivamente sono state trovare 6 bare di legno, ma anche cumuli di ossa che lasciano presagire alcune sepolture senza bara. E terminata questa fase dei lavori, il sindaco Grazino Calanna, ha fatto un sopralluogo all’interno della Chiesa insieme con l’assessore Ernesto Di Francesco.
I tecnici dell’impresa che sta effettuando i lavori di restauro hanno mostrato parte dei resti rinvenuti che saranno presto portati al cimitero di Bronte. Dopo di che l’intera pavimentazione sarà consolidata e messa in sicurezza, mentre in un angolo della chiesa sarà lasciata traccia della presenza delle cripte. «Sono in tanti a chiedermi notizie sul ritrovamento della cripta – ha affermato il sindaco Graziano Calanna – che ovviamente fa parte della storia di questa chiesa tanto cara ai brontesi. Come mi è stato spiegato, un tempo era tradizione seppellire vittime di calamità o pestilenze non solo nel sagrato, ma anche all’interno delle chiese. Ecco il perché del ritrovamento».
E questa tesi è stata confermata anche da padre Vincenzo Bonanno, amministratore parrocchiale della Chiesa del Rosario che non vede l’ora che i lavori di restauro continuino. «Il ritrovamento della cripta – spiega in proposito il sindaco – ha soltanto rallentato ma non fermato i lavori, grazie al lavoro celere della Soprintendenza ed alla disponibilità dell’impresa che ha già ripreso il programma dei lavori per irrobustire le strutture portanti dell’edificio, rendendo stabili pilasti, pavimenti e cupola». La Chiesa, inoltre, sarà resa più sicura anche dal punto di vista sismico, con l’indice di vulnerabilità che verrà abbassato del 30% rispetto allo stato attuale. L. S. Fonte “La Sicilia” del 21-04-2019