Scatta la mobilitazione a Bronte contro la chiusura del Punto nascite dell’ospedale Castiglione Prestianni di Bronte, prevista nel documento che la Direzione generale della programmazione sanitaria del Ministero della Salute ha inviato all’assessore regionale Lucia Borsellino. Il neo sindaco della Città del pistacchio, Graziano Calanna oggi sarà ricevuto a Palermo dal presidente della Commissione Sanità, Giuseppe Di Giacomo e dall’assessore Borsellino. A loro il primo cittadino chiederà, nell’ambito delle deroghe di competenza della Regione, non solo il mantenimento, ma anche il potenziamento del reparto a Bronte. All’incontro parteciperà anche l’on. Anthony Barbagallo. “La nostra è una richiesta legittima. – spiega il sindaco – Il Punto nascita dell’ospedale di Bronte è al servizio di un comprensorio di circa 50 mila abitanti che, per caratteristiche orografiche, soffre di oggettive difficoltà nei collegamenti. Oltre a ciò è bene ribadire un principio: se dobbiamo chiudere tutte le strutture dove nascono meno di 500 bambini l’anno è bene che prima queste devono essere messe in condizioni di pari opportunità con le altre. Non è pensabile, infatti, che un ospedale come quello di Bronte, dove ci sono lavori che durano da 8 anni ed è evidente una carenza di medici e strutture riesca a raggiungere l’obiettivo prefissato. Questo – conclude il primo cittadino – il Ministero deve considerarlo”. Poi Calanna chiama all’appello la città tutta e le forze politiche: “La città verrà subito informata sull’esito del colloquio che avrò oggi con l’assessore Borsellino, che ringrazio per avermi ricevuto immediatamente. Io so già, infatti, che la società civile di Bronte è pronta alla mobilitazione, ma io faccio appello anche a tutte le forze politiche, al di là dell’appartenenza politica, perché la difesa dell’ospedale non può avere bandiere di partito. Per questo motivo questa mattina ho personalmente telefonato al Sottosegretario di Stato all’Agricoltura, Giuseppe Castiglione affinché convinca il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin che è del suo partito, a rivedere il documento, programmando non la soppressione di reparti, ma il potenziamento dell’ospedale di Bronte, a vantaggio dell’intero versante nord dell’Etna”. Dal canto suo, l’on. Castiglione si augura “che la missione del sindaco abbia successo ma che Crocetta risolva il problema come è stato fatto sino a oggi”. Il sindaco Calanna oggi ha anche chiamato i colleghi sindaci e presidenti dei Consiglio comunali del territorio. “Con loro, – spiega – subito dopo l’incontro con la Borsellino, organizzeremo un vertice assieme alle sigle sindacali, le associazioni ed i circoli della Città. E’ insieme che affronteremo questo problema con un solo obiettivo: salvare il Punto nascita dell’ospedale di Bronte”. Ma cosa manca al reparto brontese per essere competitivo con quelli degli altri ospedali che riescono ad effettuare più di 500 parti l’anno. La più importante forse la guardia attiva 24 ore su 24. A Bronte, il medico ostetrico ginecologo è presente dalle 8 alle 20, poi cominciano i turni di reperibilità. Stessa identica cosa per il medico pediatra neonatologo e anche per l’anestesista. Se ci trova di fronte a una emergenza vera il medico bisogna farlo arrivare e sappiamo bene quanto spesso importante sia il tempi di intervento. In pratica il reparto di ostetricia e ginecologia, da una verifica effettuata 3 giorni fa, è costituito da un primario e 4 aiuti. Per garantire una guardia attiva ne servirebbero il doppio.
L.S. Fonte “La Sicilia” del 23-06-2015