Un episodio grave ma isolato, in un istituto che ospita centinai di ragazzi. Ieri in pochi si sono presentati a scuola, perché oggi si festeggia il patrono San Biagio, e le scuole sono chiuse. In tanti hanno fatto ponte, ma i pochi presenti, pur nell’anonimato, hanno fermamente condannato il gesto di inaudita violenza che un loro compagno 17enne ha avuto nei confronti di un 14enne. Sabato mattina, il più grande ha sbattuto la testa del più piccolo in un termosifone o un lavandino, procurandogli ferite al capo, che hanno avuto come conseguenza dei punti di sutura e una prognosi di 10 giorni. “Non sono gesti da fare, – ci dice una ragazza del 5° anno – è inaudito un comportamento del genere che non deriva dagli ambienti scolastici ma sicuramente da disagi familiari”. “Il tam tam dei social – dice un altro studente – ha messo alla gogna la nostra scuola, ma possiamo dire a gran voce che la scuola non centra nulla, anzi è molto meglio di altri istituti più blasonati”. Oltre agli studenti, abbiamo incontrato la Dirigente Scolastica, Maria Pia Calanna, che ci ha raccontato l’ accaduto e le iniziative intraprese : “Ero a scuola il sabato quando è accaduto lo spiacevole episodio, – racconta la Dirigente – Io stessa ho chiamato il 118, i carabinieri e i genitori dei due ragazzi, mentre i miei collaboratori hanno subito medicato il 14enne e mettendogli del ghiaccio in testa, in attesa dell’arrivo dell’ambulanza. Un episodio increscioso, e che non trova nessuna scusante per un comportamento del 17enne, ingiustificabile. Ho fatto subito quanto dovevo, sospendendoo lo studente, ed convocando subito (per ieri, ndc) il consiglio di classe che ha confermato la sospensione di 15 giorni, pena massima che possiamo attribuire, e pure il consiglio di istituto per venerdì 13, che dovrà deliberare sull’espulsione del ragazzo. Più di questo non posso fare – continua – Da quando dirigo questa scuola non è mai accaduto nulla, e l’episodio del sabato è stato un fulmine a ciel sereno. Cerchiamo di dare un giusto insegnamento ai ragazzi, partecipando a tanti progetti, in primis quelli sulla legalità, sulla cittadinanza attiva e su temi che possano dare ai ragazzi una formazione da buoni cittadini oltre che ottimi studenti. E’ stato positivo il fatto che molti alunni presenti alla lite, hanno raccontato tutto, in modo che il colpevole fosse subito scoperto, Nessuno ha nascosto l’accaduto e questo mi fa ben sperare”. Anche il sindaco di Bronte, Pino Firrarello, condanna l’accaduto: “Sono sorpreso ed amareggiato. Verificherò come si sono verificati i fatti e se il caso, nel rispetto dell’autonomia scolastica, in sinergia con la scuola verificherò l’opportunità di adottare dei provvedimenti”. Un brutto episodio, ma che è stato fermamente condannato da studenti e docenti, nessuno ha omesso di dire ciò che sapeva, permettendo di individuare il colpevole. Un episodio negativo che ha smosso le coscienze dei ragazzi, che si sono sentiti feriti ed umiliati. Ma se i giovani reagiscono così possiamo ancora avere la speranza di un futuro migliore.
Luigi Saitta Fonte “La Sicilia” del 03-02-2015