«Troppo lunghi i tempi di attesa per le visite ambulatoriali. Troppo spesso il centralino neanche risponde. E’ arrivato il momento di dire basta! Vogliamo una sanità migliore. Si prenda atto di questa situazione e si intervenga». Sono le parole dell’avv. Giuseppe Gullotta che, in qualità di rappresentante della Rete Civica della Salute nel comprensorio di Bronte e delegato dell’associazione dei consumatori Aiace, ha inviato una dura lettera ai vertici dell’Asp 3, denunciando la grave «carenza di medici e la conseguente carenza di disponibilità di visite ambulatoriali». «Ricevo – si legge nella missiva dell’avv. Gullotta – con frequenza molteplici lamentele da parte dei cittadini che vivono nella nostra comunità, servita dal Distretto sanitario di Bronte che comprende i comuni di Bronte, Maletto, Maniace e Randazzo, riguardo al malfunzionamento del Cup. «Chi riesce a prenotare – spiega a noi Gullotta – spesso si sente dire che può effettuare la visita solo dopo tanti mesi. In taluni casi si parla già del 2025!. Come si può pensare che questa sia buona sanità?» E Gullotta, riporta nella missiva alcune testimonianze di persone che hanno provato a telefonare al numero verde del Cup per prenotare una visita ambulatoriale. «Da mesi – si legge – provo a contattare il Cup, ma nessuno risponde. Ore e ore di attesa, è vergognoso. Ho chiamato diverse volte in giorni diversi, ma la risposta è sempre la stessa: “Le nostre 90 linee sono occupate, riprovi più tardi”. Dopo innumerevoli tentativi, mi hanno risposto dicendo che le prenotazioni per il 2024 sono già complete. Da una settimana stiamo cercando di prenotare una visita per mio figlio, ma non riceviamo alcuna risposta.
«La situazione è insostenibile! – continua Gullotta – La nostra comunità, già colpita dal declassamento dell’ospedale di Bronte, oggi è ulteriormente penalizzata dalla scarsa attenzione alla Medicina del territorio. A maggior ragione, posto che è notorio che il Pronto soccorso di Bronte è in difficoltà per la carenza di personale medico e infermieristico, è essenziale potenziare la Medicina del territorio anche al fine di evitare accessi impropri in ospedale. La possibilità di effettuare visite una volta a settimana in molte branche è assolutamente insufficiente per una comunità di circa 50.000 abitanti». Un problema vero di cui i vertici dell’Asp sono a conoscenza. Da via Santa Maria la Grande, infatti, ci spiegano che il commissario straordinario appena insediato, Giuseppe Laganga Senzio, ha subito notato le difficoltà cui vanno incontro coloro che prenotano visite ambulatoriali al numero verde. Difficoltà che il Cup, con l’attuale organizzazione, non riesce a risolvere. Per questo, riconoscendo la valenza della Medicina del Territorio, è al lavoro per individuare le criticità ed attuare le soluzioni. Questo – ci spiegano – perché la Medicina del territorio, oltre ad evitare sovraccarichi di lavoro nelle strutture ospedaliere, deve assicurare con efficienza ed efficacia un servizio di prima assistenza specialistica, garantendo ai pazienti un facile accesso al Servizio sanitario nazionale. Fonte “La Sicilia” del 05-03-2024