«E acqua fu». Questa l’esclamazione di un emozionato Pino Firrarello nel momento in cui dalla condotta di perforazione del terzo Pozzo Musa sull’Etna è sgorgata l’acqua. Dopo appena un mese di scavi, infatti, a quota 120 metri di profondità la trivella ha intercettato quella riserva d’acqua sotterranea che gli esperti avevano individuato. Così completati i lavori di scavo, una grossa pompa è stata inserita nel pozzo e ieri mattina, in un clima di grande festa, è stata fatta sgorgare l’acqua. Un momento storico, quasi epocale, inseguito da decenni e ora realizzato per la gioia del sindaco che a stento trattiene le lacrime: «Ricordo – afferma – che quando arrivai qui 60 anni fa i brontesi soffrivano veramente la sete. Da allora è stato fatto un grande lavoro. Il sindaco Pino Franchina realizzò il primo pozzo, Turi Leanza il secondo pozzo Musa. Adesso abbiamo scavato il terzo pozzo qui a Musa che risolverà i problemi idrici di Bronte. Ringrazio tutti coloro che si sono impegnati. Ringrazio la famiglia Fallico per averci ceduto questo terreno, ma voglio ricordare il prof. Aureli che, ormai molti anni fa, ci disse che qui in contrada Musa avevamo tutta l’acqua che volevamo. Siamo riusciti a prelevarla». Presenti il vicesindaco Salvatore Pizzuto, l’assessore Angelica Prestianni e diversi consiglieri comunali. Con loro numerosi componenti dell’Ufficio tecnico, fra cui il geometra. Antonella Schilirò, responsabile della sicurezza dei lavori, le imprese Soter e Iraci, numerosi cittadini, ex sindaci, rappresentanti di circoli e associazioni e il deputato nazionale Giuseppe Castiglione: «Oggi è una giornata di festa soprattutto per i brontesi che per 30 anni hanno inseguito questo sogno – ha affermato Castiglione – Nel momento in cui la Sicilia viene segnalata tra le 3 grandi regioni, assieme ad Algeria e Tunisia, a rischio siccità assoluta, questa è una bellissima notizia, frutto dell’impegno dell’amministrazione comunale.
Questo è un esempio di utilizzo proficuo delle risorse pubbliche. Questo pozzo è ora patrimonio della comunità». Presente anche il già sindaco e oggi consigliere comunale, Graziano Calanna: «Chiunque – ha affermato – abbia ricoperto cariche istituzionali a Bronte sa quanto importate sia quest’opera». Poi i dati tecnici del pozzo. «Abbiamo – spiega il geom. Nino Saitta, responsabile del settore Urbanistica del Comune – scavato fino a 180 metri di profondità, ma a quota 120 abbiamo già trovato l’acqua. Adesso la pompa è stabile a 170 metri, riuscendo a tirare su circa 40 litri di acqua al secondo». «C’è un vero e proprio serbatoio d’acqua sotto i nostri piedi – aggiunge l’ing. Salvatore Caudullo, responsabile del settore Lavori pubblici del Comune – Ora comincia il lavoro per portare quest’acqua nelle case dei brontesi». E non trattengono la gioia neanche il vicesindaco Pizzuto e l’assessore Prestianni: «Oggi è una giornata importantissima per la nostra comunità». «È emozionante toccare quest’acqua – ha concluso l’assessore Prestianni – L’acqua è vita e salute e dobbiamo ringraziare l’Etna che ci fornisce questo bene prezioso». Fonte “La Sicilia” del 18-05-2024