L’iter ministeriale per risolvere il problema delle eccessive percentuali di vanadio nella rete idrica dei Comuni italiani, sostenuto con energia dal sindaco di Bronte, Pino Firrarello, compie un enorme balzo in avanti. L’ex ministro Ferruccio Fazio, prima di lasciare il suo incarico, ha firmato il decreto che innalza le percentuali di vanadio che possono essere presenti nell’acqua potabile da 50 a 140 micro grammi per ogni litro ed il suo Ufficio di Gabinetto ha inviato al Dicastero dell’Ambiente il decreto per la controfirma. Per Bronte, ma anche per tutti i Comuni italiani che attingono acqua con presenza di vanadio la fine di un incubo, incubo che nella città del pistacchio lo scorso anno ha rischiato di bloccare l’economia e far chiudere bar, ristoranti ed esercizi commerciali. A darcene notizia è il sindaco di Bronte, Pino Firrarello, che fin da quando è scoppiato segue il problema vanadio, interessando esperti ed istituzioni al fine di ridare serenità e giustizia ai commercianti ed artigiani raggiunti anche da provvedimenti di sospensione delle licenze, appunto perché utilizzavano acqua dai rubinetti e quindi con il vanadio. “Ho combattuto questa battaglia per Bronte – afferma Firrarello – ma anche per la Sicilia e l’Italia tutta. Un provvedimento che non è certo arrivato per caso. Il Consiglio superiore di Sanità prima di esprimersi ha effettuato attente ed accurate valutazioni. Uguale ponderatezza è stata utilizzata dall’Istituto superiore di Sanità e dall’Unione europea. Oggi che tutti gli esperti del settore concordano con noi sul fatto che il vanadio non sia nocivo per la salute il Ministro alla Salute ha emanato il decreto”. Decreto che, dopo la controfirma del Ministro dell’Ambiente, subito dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, entrerà definitivamente in vigore. “E’ necessario, – conclude Firrarello – oltre a ringraziare il Ministro, rivolgere un sentito grazie all’Istituto ed al Consiglio superiore di Sanità, ai professori Sciacca e Vigneti, ed all’Università di Catania che con massima competenza ci sono stati vicini”. Soddisfazione è stata espressa anche dall’assessore Enzo Bonina che ha seguito passo passo l’iter. Il vecchio decreto legislativo n. 31 del 2001 aveva fissato i limiti del vanadio a 50 mg/l. Dalla condotta del pozzo di Ciapparazzo dell’Acoset, che viaggia da Bronte e Pedara i valori del vanadio superano i 160 mg/l. Ma Bronte ha la fortuna di avere i pozzi Musa dove il vanadio non supera i 50 μg/l e quello di Sollazzo che non presenta vanadio. Con questi indici Bronte potrà avere acqua buona.
L’Addetto stampa Gaetano Guidotto