«A decidere se la Diesel dovrà rivedere le proprie posizioni e restituirci le commesse sarà il giudice». E’ la risposta che arriva da più parti del mondo economico brontese legato al tessile ed al Consorzio siciliano manifatturiero, dopo le dichiarazioni rese al nostro giornale dall’amministratore delegato della società di Renzo Rosso. «Capisco bene – afferma l’azionista di riferimento del consorzio brontese, Franco Catania – perché Diesel da una interpretazione tutta sua del pronunciamento del giudice di Bassano del Grappa, ma i fatti non sono come li raccontano a Molvena. Noi avremmo voluto, ma non abbiamo mai avuto la possibilità di leggere i conti della Diesel. Sappiamo, però, che il jeans Denim a 5 tasche prodotto da noi è il motore trainante dell’azienda, il cui fatturato è in crescita. E’ difficile di conseguenza pensare che il fatturato societario aumenta, quando il prodotto simbolo non si vende più. Dubbio che abbiamo avuto noi e che ha avuto anche il giudice che finalmente ha disposto l’esame dei conti. La verità – continua Catania – è che la Diesel ci ha piano piano sottratto prima il taglio, poi il lavaggio e la ricamatura, lasciandoci solo la confezione e manifestando la volontà subdola di lasciare Bronte. Una scelta arbitraria – continua Catania – che, certamente moralmente ma secondo noi anche legalmente, non è possibile porre in essere nei confronti di un’azienda che per la mole di lavoro imposta aveva per forza un vincolo di dipendenza economica». Ed in proposito Catania ci racconta un episodio oggetto del dibattimento tenuto a Bassano del Grappa, dove ha rivelato un fatto che proverebbe la dipendenza economica: «Nell’estate del 2006 – continua Catania – mi sono recato presso lo stabilimento Diesel per chiedere che venisse ridotto il numero delle commesse. La mia preoccupazione era derivata dal fatto che solo Diesel assorbiva il 70% delle nostre capacità produttive, impedendoci di accontentare le altre richieste, che in quel momento provenivano da altre aziende. Lo abbiamo chiesto per differenziare il portafoglio dei committenti e sottrarci dalla chiara dipendenza con Renzo Rosso. Bene – continua Catania – Diesel non solo non accettò la nostra proposta, ma ci avvertì che una riduzione delle lavorazioni avrebbe compromesso i rapporti. Così noi non solo continuammo, ma anzi incrementammo il lavoro per Renzo Rosso. Se non è dipendenza questa… ».
L. S. fonte “La Sicilia” del 28-05-2010