Restano irrisolti i problemi dell’ospedale di Bronte, che dopo la denuncia di Salvatore Tirendi del sindacato infermieri Nursind, vede levare anche la voce del presidente del Comitato a Difesa dell’ospedale di Bronte Biagio Venia: “Abbiamo bisogno di certezze, – dice – non possiamo restare sempre in attesa, un attimo in paradiso, e il momento dopo all’inferno. Hanno lasciato l’ospedale in una situazione di stallo molto pericolosa. Ultimamente i problemi sono aumentati, da un lato l’Urologia non riapre per un problema di ordine di servizio, e per il pagamento della trasferta ai medici che da Acireale si spostano a Bronte. Trasferta che, dicono è di 12 euro al giorno, il prezzo del biglietto dei mezzi pubblici. Noi come comitato, siamo disposti ad autotassarci per pagare la trasferta ai medici, e garantire il servizio. Ho avuto disponibilità sia da parte dei soci, sia di alcuni imprenditori locali, per potere provvedere al pagamento di cifre sicuramente irrisorie, specie paragonate al rientro che l’azienda ha dal ticket. Anche nel Punto nascite – prosegue il presidente del Comitato – l’attività prosegue a giorni alterni, un giorno si esegue un difficile intervento con distacco della placenta, con i medici che intervengono subito, e salvano mamma e neonato, che in caso contrario non avrebbe avuto il tempo di giungere a Catania. Un altro giorno, invece, l’immobilismo di altri medici, stava per creare un caso di malasanità, con un neonato salvato solo grazie al tempestivo intervento del dottor Pellegriti, che personalmente ringrazio, il quale ha gestito in maniera egregia una situazione di una partoriente, che non sembrava ancora pronta, a che invece, dopo alcuni esami che hanno evidenziato una grave sofferenza respiratoria del neonato. Senza il tempestivo intervento chirurgico con parto cesareo immediato, probabilmente ci sarebbero stateconseguenze gravi. Soono situazioni che vanno risolte immediatamente, sia con maggiori controlli, sia con un impegno certo e continuato da parte dell’asp, che deve ritenere l’ospedale di Bronte, un presidio unico ed essenziale nel versante nord ovest dell’Etna. Il più disagiato per lontananza dai grandi centri, e per la viabilità. Il comitato – conclude – che non ha secondi fini se non quello di difendere un ospedale necessario al territorio, vigilerà sull’operato dell’azienda, e presto, se non si hanno le giuste risposte, metterà in atto delle forme di protesta forti e necessarie, nel rispetto delle leggi e a tutela del diritto alla salute”. Una provocazione forte, ma vera, per denunciare una situazione che sta penalizzando un intero territorio, in cui l’ospedale di Bronte, è l’unico presidio sanitario. LUIGI SAITTA Fonte “La Sicilia” del 19-11-2016