“Difficilmente le istituzioni potranno in tempi brevi risarcire adeguatamente gli agricoltori che, a causa della piena del Simeto, hanno perso i frutteti coltivati con amore per decenni. Noi, però, faremo il possibile per venirgli incontro, comunicando alla Regione siciliana ed al Governo quanto accaduto e l’entità dei danni». Sono le parole del sindaco di Bronte, Pino Firrarello, dopo quando accaduto in contrada Barbaro, dove una piena improvvisa del fiume ha divorato centinaia di ettari di terreno dedito a frutteto, provocato ingenti danni e lasciato per 5 ore un agricoltore di 77 anni in balia delle acque. Il Comune di Bronte, infatti, ha già inviato richiesta formale all’Ispettorato agrario di effettuare la verifica dei danni ed al Genio civile di controllare la stabilità dei ponti sul fiume, che durante la piena sono stati fortemente sollecitati, oltre alla robustezza degli argini. «E’ il primo passo per una richiesta di aiuti – spiega Firrarello – che continuerà con la convocazione di un Consiglio comunale straordinario che si celebrerà venerdì prossimo». Intanto, ieri il sindaco ha ricevuto un gruppo di proprietari delle aziende agricole danneggiate. Gli agricoltori, oltre a domandare la dichiarazione dello stato di calamità naturale, hanno chiesto al sindaco di verificare se durante il nubifragio non siano state aperte le paratie della diga Ancipa, che scarica sul torrente Serravalle, affluente del Simeto, provocando la piena. Per questo Firrarello ha chiesto all’ing. Francesco Paternò, docente di Idraulica presso la facoltà di Ingegneria dell’Università di Catania, di effettuare le dovute verifiche.
Fonte “La Sicilia” del 24-01-2009