«Manca un mese mezzo alla scadenza del termine per riportare il mercato del giovedì nel sito originario, ma ad oggi dei lavori di riqualificazione del quartiere San Giuseppe solo piccole tracce». Sono le parole del capogruppo del gruppo consiliare “Bronte 2.0”, Ernesto Di Francesco, che precisa: «Sappiamo tutti che la sede del mercato del giovedì è stata spostata nel quartiere Sciarotta per consentire la realizzazione di lavori di riqualificazione del quartiere San Giuseppe. L’ordinanza firmata dal sindaco parla chiaro, il 31 luglio il mercato deve tornare a San Giuseppe, ma dei tanto sbandierati lavori di riqualificazione è stato realizzato solo qualche piccolo intervento in via Omero. Le altre strade erano e sono tutte disastrate. Adesso mi chiedo: o i lavori sono in ritardo e quindi il 31 luglio il mercato rimarrà a Sciarotta, oppure i lavori in realtà non verranno realizzati ed i cittadini sono stati presi in giro». «Evidentemente – replica il sindaco Graziano Calanna – il consigliere Di Francesco in questo periodo non ha vissuto a Bronte; diversamente, si sarebbe accorto che il quartiere di San Giuseppe è giornalmente interessato da lavori di riqualificazione. Comunque non stiamo ristrutturando soltanto i marciapiedi di via Omero, ma stiamo intervenendo in tanti altri angoli del quartiere di San Giuseppe che le piogge invernali avevano reso degradati. Pensate, un tratto della via Lombardia è già stato sistemato e se gli operai si stanno intrattenendo in via Omero è perché bisogna eliminare tutte le radici che avevano deformato la superficie del marciapiede cui devono essere abbattute le barriere architettoniche. Ritengo, infatti, che miglioramento della qualità della vita in una società moderna significhi anche pensare ai diversamente abili. Poi voglio ricordare che è in programma l’intero rifacimento della piazza Baden Powell». Il sindaco aggiunge: «Se non stiamo rifacendo l’asfalto in tutte le vie del paese è perché riasfaltare le strade è un lavoro abbastanza costoso. Non a caso in gergo l’asfalto è definito l’oro nero e molti Comuni non riescono neanche rattoppare le buche. Tuttavia noi, attraverso una gestione oculata delle risorse, riusciamo a dare le giuste risposte ai cittadini». Fonte “La Sicilia” del 17-06-2017