E se la Sagra del pistacchio verde dop non si organizzasse solo a Bronte, ma anche fra i grattacieli di Tokyo? L’ipotesi non è remota, anzi è una proposta precisa che giunge ufficialmente al Comune di Bronte da parte di un imprenditore giapponese nel settore della pasticceria della capitale nipponica. Si tratta di Toru Hikino, amministratore delegato della “Amt Project”, che insieme con lo chef pasticcere Kazual Eguchi, da 2 anni gestisce nella capitale giapponese il “Max Pistachio” un negozio specializzato di dolci al pistacchio. E, ascoltando i loro racconti, pare che di pistacchi in questi 2 anni ne abbiano assaggiati tanti provenienti da tutto il mondo, ma quando hanno scoperto il gusto di quello brontese hanno capito che era veramente il più buono del pianeta. Per questo hanno realizzato dolci di ogni tipo andati letteralmente a ruba fra i golosi cittadini di Tokyo e non solo. In particolare, pare che il pistacchio di Bronte abbia polarizzato l’attenzione dell’ “Aipaku”, una sorta di sagra del gelato giapponese, dove quello al pistacchio Bronte è finito in un batter d’occhio. Il successo è stato così evidente che Toru e Kazual, volendo incrementare la produzione, hanno acquistato 2 biglietti d’aereo per la Sicilia, con l’intento non solo di vedere con i propri occhi la Sagra del pistacchio, ma di proporre una collaborazione al Comune, affinché le aziende di Bronte partecipino nell’Isola del Pacifico ad una edizione tutta giapponese della Sagra del pistacchio.
“In Giappone – ci spiega Toru Hikino, grazie alla traduzione dell’interprete siciliano Alberto Abbate – si consuma tanto pistacchio. Si trova nei supermarket e nelle pasticcerie. Pistacchi soprattutto americani o provenienti da tutto il mondo. In verità nulla a che vedere con il pistacchio di Bronte. Ogni volta che lo assaggio – continua – capisco di trovarmi di fronte ad un prodotto tipico unico, dalla bontà incredibile e dalle qualità superiori. Una delizia del palato che riesce ad infondere fascino, al punto che mi piacerebbe organizzare l’anno prossimo un evento come la vostra Sagra del pistacchio a Tokyo”. E ad accogliere in Comune “gli ammiratori nipponici” del verde pistacchio, sono stati il vicesindaco Salvatore Pizzuto, insieme con l’assessore Massimo Castiglione. “La proposta è ufficiale – ha affermato Pizzuto – e presto sarà ratificata da una richiesta scritta. Ci hanno chiesto il patrocinio del Comune, la possibilità di utilizzare il nostro logo e la collaborazione, senza alcun costo economico, affinché a Tokyo partecipino pure le aziende brontesi a questa ipotetica Sagra del pistacchio che loro vorrebbero organizzare.
Ci sarebbe spazio – continua Pizzuto – anche per un angolo che racconti la storia e le bellezze della nostra città. Un’occasione in grado anche di valorizzare la nostra Bronte dal punto di vista turistico. Ovviamente – conclude Pizzuto – abbiamo garantito la nostra disponibilità con la loro garanzia che si utilizzi sempre ed esclusivamente pistacchio di Bronte”. E sancito l’accordo, al momento solo formale, i 2 imprenditori giapponesi hanno vissuto l’atmosfera che in questo momento di vive a Bronte, dove tutto ha il sapore unico del verde pistacchio dop, rimanendo particolarmente entusiasti della vivacità della Sagra. Ed allora “Tōkyō de o ai shimashou”, che tradotto vuol dire: “Ci vediamo a Tokyo”.