Si sono svolti tra la fine di marzo e la fine di aprile due importanti workshop organizzati dalle Giacche Verdi Bronte nell’ambito del progetto agricolo-ambientale “Humus per la Biosfera”, promosso dall’associazione ambientalista etnea con il supporto della Fondazione MHS nell’ambito del programma EUKI del Ministero Tedesco BMWK. Il primo, che ha avuto luogo il 24 Marzo scorso, ha trattato la produzione di biochar e terra preta. La giornata è stata dedicata completamente alla spiegazione teorica e realizzazione pratica del carbone vegetale (o biochar), per offrire una valida e vantaggiosa alternativa alla mera combustione delle potature. Ad illustrare la metodologia, già utilizzata dai popoli amazzonici secoli fa, è stato Jannis Grafmuller, collaboratore dell’Ithaka Institut (Germania) una rete internazionale open-source per le strategie sul carbonio. Dopo aver realizzato il biochar, Grafmuller coadiuvato dalle Giacche Verdi e dal folto gruppo del SAI di Bronte ha spiegato come tramite l’unione del carbone con letame, microrganismi effettivi o compost si possa produrre la Terra Preta, un incredibile concime a lento rilascio da interrare o spargere sul terreno per garantirne la fertilità. Il 28 Aprile, invece, il tema portante del workshop è stato la potatura degli ulivi.
A illustrare la tecnica del cosiddetto “vaso polifonico” è stato Nunzio Grigoli, ex membro del Corpo Forestale della Regione Siciliana e imprenditore agricolo biologico. La sopracitata tecnica è in grado di rispettare al contempo le esigenze economiche dei produttori, le ragioni ambientali e quelle fisiologiche della pianta. Invece di lasciare rami verticali o molti rami ravvicinati, si mantengono solo 3-5 grossi rami che crescono uniformemente su ogni lato. In questo modo il “vaso” è aperto nella parte superiore, permettendo alla luce di entrare e raggiungere tutti gli altri rami. A seguito delle due giornate sono state realizzate altrettante video-guide sul canale Youtube delle Giacche Verdi Bronte, affinché vengano offerte soluzioni sostenibili a contrasto dei cambiamenti climatici ma al contempo vantaggiose economicamente agli agricoltori dell’area.
Il progetto Humus per la Biosfera, iniziato ad Agosto 2021, si protrarrà sino all’agosto del 2023 e ha già visto più di 3000 studenti dell’area Jonico-Etnea svolgere attività didattiche di educazione ambientale. Inoltre grazie alla sinergia con l’Università di Catania sono stati effettuati numerosi campionamenti di suolo e messe in opera tecniche sperimentali al fine di creare un modello per accrescere la quantità di humus stabile nei terreni agricoli siciliani, martoriati dalla piaga della desertificazione e dell’erosione. Ulteriori workshop e webinar verranno infine programmati a stretto giro di posta, affinché vengano diffusi temi cruciali quali la sostenibilità ambientale e l’importanza del suolo per contrastare il riscaldamento globale.