A due settimane dall’istituzione della zona rossa a Bronte la curva dei contagi sembra essere stabile. Purtroppo però aumentano i decessi delle persone risultate positive. Sono ben 25, ovvero 9 in più rispetto all’ultimo rilevamento. Dei 25 deceduti dall’inizio della pandemia ben 13 sono nonnini venuti a mancare nella casa di riposo “San Vincenzo De’ Paoli”, dove fra i 61 ricoverati solo in 13 fino si sono salvati dal contagio. Gli altri sono tutti risultati positivi e oggi, nel dettaglio, sono 29 i positivi e 4 i ricoverati, anche se solo 2 per covid. Una nonnina di 84 anni, invece, è guarita e per gli altri della casa di riposo rappresenta la speranza. Tutti gli altri deceduti sono tutti ultraottantenni con patologie croniche alle spalle, anche se per covid a Bronte è venuto a mancare anche un uomo di 69 anni che soffriva di alcuna patologia. La città, pur con tutta la prudenza che impone una zona rossa tenta di andare avanti. «Abbiamo ricevuto – dice il sindaco Pino Firrarello – gli aggiornamenti sul contagio. Risultano positivi 438 persone, 726 sono in isolamento fiduciario e 25 i positivi al momento del decesso, a cui ci stringiamo con cordoglio. Cresce molto bene il numero dei guariti, che secondo i nostri dati si attesta a 103 unità. Ci rassicura – continua – la stabilizzazione della curva dei contagiati, che dal 19 novembre ad oggi registra variazioni moderate. Affrontiamo – conclude – gli ultimi giorni di zona rossa con la stessa forza e pazienza, ne usciremo presto». Intanto sono parecchi coloro che si chiedono come stia il sindaco, anch’egli risultato positivo al tampone: «Sto guarendo – risponde – spero di rivedere il miei concittadini prima possibile». Intanto continuano i controlli da parte delle forze dell’ordine schierate agli ingressi principali della città. La gente si muove e dichiara di andare al lavoro. Per le strade però si nota prudenza. Poca la gente in giro. Si capisce che il momento è difficile.
Situazione sicuramente più tranquilla a Randazzo che la zona rossa l’ha vissuta ormai da tempo. Per la prima volta, infatti, dal quel 19 ottobre quando è stata dichiarata la zona rossa i contagi sono scesi sotto la soglia dei 70. C’è stato un momento in cui erano circa 200. «Ieri – ha affermato il sindaco Francesco Sgroi – i postivi erano 68. La curva anche se lentamente continua scendere. Raccomandare comunque prudenza è d’obbligo perché il virus è sempre tra noi». Per questo i controlli continuano in maniera massiccia, soprattutto nel mondo della scuola dove oggi tornano in presenza diverse classi della scuola media De Amicis. I tamponi effettuati nei giorni scorsi hanno dimostrato come il virus sia scarsamente presente. «I tamponi fatti nelle scuole tra mercoledì e ieri sono 221 –conferma Sgroi –. Sono stati controllati alunni e insegnanti. Alla fine un insegnante che non risiede a Randazzo e 2 alunni già in quarantena sono risultati positivi. Continuiamo – conclude Sgroi – a monitorare costantemente la situazione». Del resto oggi l’unica arma che può salvarci è il distanziamento sociale. Atteggiamento che ormai la maggior parte della gente sembra aver finalmente capito». Fonte “La Sicilia” del 27-11-2020
Ma come mai questo contagio è avvenuto solo alla casa di riposo tra le strutture più grosse del comprensorio?