Questa sera con il concorso di tutte le confraternite di Bronte, si snoderà per le strette vie del centro storico la tradizionale e suggestiva processione del Venerdi Santo. Dopo la sfilata di un gruppo di giovinette velate, delle pie donne e dei dodici apostoli, San Michele Arcangelo precede le personificazioni di Cristo che trasporta la croce, percosso dai soldati romani. Dietro di loro le statue della Madonna addolorata, del Cristo alla colonna e del Cristo morto. Emozionante l’incontro simbolico fra Madonna ed il Cristo morto, in piazza Spedalieri. Tutto il clero brontese, rappresentato dal vicario foraneo padre Vincenzo Bonanno e dall’arciprete parroco Vincenzo Saitta, parteciperà alla processione assieme alle autorità. Appuntamento alle 16,30, quindi, dalla chiesa della Madonna del Riparo, da dove esce il Cristo crocifisso, mentre più avanti, presso la Chiesa dei Cappuccini, s’inserisce l’urna con il Cristo morto. Intorno alle 17,30 l’inizio vero e proprio della processione, quando, davanti alla chiesa della Matrice, esce la statua della Madonna Addolorata portata in spalla dai fedeli. Il corteo raggiunge piazza Gagini, dove, davanti al Santuario dell’Annunziata, confluiscono la confraternità di Gesù e Maria con la Statua del Cristo alla Colonna.
Fonte “La Sicilia” del 29-03-2013
RANDAZZO: CRISTO MORTO TORNA LA BARA ANTICA
Fede e tradizione durante tutta la settimana Santa nella medievale cittadina ed in particolare oggi. La processione di questa mattina farà da preludio a quella di questa sera, quando il pesante e grandioso crocifisso ligneo, illuminato da candele racchiuse in globi di vetro sarà portato in spalla con grande sacrificio dai fedeli. Meno pesante, ma sicuramente non meno suggestiva, la varetta della Madonna addolorata che segue a pochi metri il crocifisso. Domani il Cristo in una bara piena di fiori e gioielli, che non porta segni di lutto, celebrerà il trionfo del Cristo morto, introducendo il giorno di Pasqua. Una processione attesa, quest’ultima, perché la confraternita sostituirà la bara realizzata recentemente con quella antica.
Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 29-03-2013