Rientra l’emergenza all’ospedale “Castiglione Prestianni” di Bronte. La Tac è tornata in funzione. Le due squadre di tecnici inviate dall’Azienda sanitaria provinciale 3 di Catania sono riusciti a riparare il guasto e così il servizio è ripartito. Secondo le informazioni rese pubbliche dalla stessa Asp, l’apparecchio sarebbe stato rimesso in funzione già mercoledì sera e subito collaudato, ma le comunicazioni ufficiali sono partite solo ieri mattina. Sarà anche per questo motivo che due minorenni di Bronte, che intorno le 23,30 di mercoledì scorso hanno riportato un trauma cranico a seguito di un incidente stradale a bordo di uno scooter, non sono stati accompagnati dall’ambulanza del 118 all’ospedale di Bronte, ma direttamente a quello di Biancavilla. “Possiamo dire – afferma il sindaco, Graziano Calanna – che la Tac tutto sommato è stata riparata in tempi brevi. Io ringrazio il direttore generale dell’Asp, ma sottolineo quanto importante sia oggi per l’ospedale di Bronte garantire la massima efficienza in tutti i reparti ed in tutti i servizi. Bisogna dimostrare, infatti, che i disservizi che hanno caratterizzato il passato oggi non ci sono più e che dei servizi offerti dall’unico presidio ospedaliero del versante nord dell’Etna ci si può fidare ciecamente. Del resto, sappiamo di poter contare su un personale medico e paramedico veramente bravo. Di conseguenza – conclude – grazie ancora per aver aggiustato velocemente la Tac, ma sono certo che adesso l’Asp indagherà sul perchè questa si guasta con una frequenza poco usuale”. Ma uno dei problemi più cronici dell’ospedale sono i lavori di ristrutturazioni. “Presto – conclude Calanna – ci incontreremo con il direttore Giammanco. I sindaci del territorio, che ricordo sono riuniti nell’Osservatorio sui diritti alla salute dei cittadini, chiedono che i lavori vengano al più presto completati”. Ed i lavori di ristrutturazione dell’ospedale rappresentano una pagina fra le più controverse della storia dell’ospedale di Bronte. Consegnati nel lontano 18 dicembre 2006, in appena 2 anni dovevano restituire al territorio una struttura ospedaliera aall’avanguardia. Purtroppo, l’impresa che si era aggiudicata i lavori dopo poco tempo fu commissariata ed ancora oggi l’ospedale è rimasto un cantiere ed una grande incompiuta. Fonte “La Sicilia” del 20-05-2016