Il Venerdì Santo a Bronte fede, devozione, dogma e folclore si fondono, coinvolgendo tutta la cittadina e gli abitanti dei paesi limitrofi, in una suggestiva ed emozionante “Via Crucis”, che affonda le proprie radici nei secoli. Organizzata con il concorso di tutte le confraternite di Bronte, si sviluppa secondo una successione che ripercorre i momenti più drammatici della crocifissione. Alle 16 e 30 dalla chiesa della Madonna del Riparo esce il Cristo crocifisso, mentre più avanti, presso la Chiesa dei Cappuccini s’inserisce l’urna con il Cristo morto, preceduta dai confratelli del terzo Ordine di San Francesco coperti con una berretta nera in segno di lutto e penitenza. Proseguendo ad ogni chiesa una nuova moltitudine di fedeli si aggiunge alla processione, che diventa alla fine la rappresentazione completa della passione di Cristo. E’ circa un’ora dopo però l’inizio vero e proprio della processione, quando davanti alla chiesa della Matrice, esce la statua della Madonna Addolorata portata in spalle dai fedeli. Il corteo così diventa sempre più emozionante e suggestivo, in un crescendo di usi, tradizioni ed emozioni che aumentano in piazza Gagini, dove, davanti al Santuario dell’Annunziata, confluisce la Statua del Cristo alla Colonna portata a spalla da molti giovani, senza scarpe, inneggianti ed imploranti la divina misericordia. La composizione della processione è ora completa, con i fedeli pieni di fervore e devozione che proseguono fra le viuzze del centro storico. Tanti i personaggi ed anche una suggestiva rappresentazione vivente della passione di Cristo trascinato dalla violenza dei soldati romani che procede a spassi lenti e cadenzati da rovinose cadute. La folla dei fedeli segue pregando ogni singola statua e molti di loro sono a piedi nudi. Il religioso silenzio e le preghiere di tutti sono interrotti dagli inni dei portatori delle vare. Il momento più emozionante di tutta la processione intorno le 21 in piazza Gaggini quando in mezzo ad una folla straripante, si vivrà l’incontro evangelico tra Gesù e la sua Madre sulla via della passione. Le statue del Cristo alla colonna e del Crocifisso s’incrociano, mentre si leva, fra le invocazioni dei devoti sotto le statue, il tradizionale canto dello “Stabat Mater”. “Non è solo la bellezza della processione a suscitare attesa fra fedeli e turisti. – affermano il sindaco Pino Firrarello ed il vice sindaco Nunzio Saitta – Il Cristo sulla Croce, la Madonna addolorata, il Cristo alla colonna, il coinvolgimento delle confraternite e le rappresentazioni che fanno parte del corteo, suscitano realmente quella tristezza e quello strazio che solo nel giorno del Venerdì santo è possibile percepire. La cornice di pubblico che ogni anno non manca mai contribuisce a creare un’atmosfera surreale che fanno della processione del venerdì Santo di Bronte una delle più belle, ed un momento di grande religiosità e passione. Bronte – continua – è una cittadina estremamente religiosa grazie alla vitalità delle parrocchie, che svolgono un grandissimo ed irrinunciabile ruolo educativo non solo per i giovani. Una religiosità palpabile ogni giorno, ma che a Bronte si manifesta palesemente in ogni manifestazione come la processione del Venerdì Santo”.
L’Addetto stampa Gaetano Guidotto