E’ finalmente operativo il nuovo pronto soccorso dell’ospedale di Bronte che da ieri ha aperto le porte al pubblico dopo mesi di lavori e sistemazione per renderlo dignitoso e al passo coi tempi. Un piccolo passo avanti per il nosocomio brontese, che da qualche mese, sembra finalmente avere intrapreso una inversione di tendenza, dopo anni di abbandono sia da parte dell’Asp, ma soprattutto dalla politica. Un ospedale isolato, in una zona impervia della Sicilia, che oltre a Bronte, serve paesi di montagna come Maletto, Cesarò, San Teodoro e Santa Domenica, che in inverno hanno già grossi problemi per arrivare a Bronte, figuriamoci se dovessero andare a Biancavilla o addirittura a Taormina. Dopo la nuova Tac, già in funzione da qualche mese, da ieri anche i nuovi locali sono in funzione. Grazie all’impegno assunto e mantenuto dall’ Asp di Catania, con in testa il suo direttore, dottor Maurizio Lanza, e al direttore dell’ospedale Salvatore Pillera, che grazie alla collaborazione degli operatori del reparto (medici, infermieri, oss e lavoratori vari), ha proceduto al trasferimento delle attrezzature dal vecchio al nuovo pronto soccorso. Il nuovo pronto soccorso ha una superficie di 600 metri quadrati, 360 in più rispetto a prima, con la “camera calda”, che consente di effettuare il passaggio del paziente dall’ambulanza all’ospedale in un ambiente chiuso e riscaldato.
Inoltre avrà 8 posti letto (il doppio rispetto a prima) e 3 diversi ambulatori cui far accedere i pazienti: uno per i codici bianco e verde, un altro quelli in codice giallo e il terzo per i pazienti in codice rosso. I lavori di ristrutturazione, costati oltre 700mila euro, sono stati finanziati dall’assessorato regionale alla Salute, e iniziati a luglio 2019. Purtroppo a causa del covid 19, e di altri piccoli problemi, sono finiti con quasi un anno di ritardo. Ora bisogna incrementare medici e infermieri. LUIGI SAITTA