Più fondi da parte del Comune alle associazioni che a Bronte danno cibo alle famiglie bisognose attraverso il banco alimentare, ma attenzione ai furbi che pescano da più parti. L’acuirsi della crisi ha allargato il fronte del bisogno, ed il sindaco Pino Firrarello assieme all’assessore Maria De Luca, oltre ai fondi che ogni anno garantiscono alle associazioni di volontariato della cittadina, hanno deciso di stanziare altri 2000 euro a favore del Banco delle Opere di Carità di Catania. Una cifra non enorme, ma ben investita perché bastano al “Banco” per far giungere ogni mese nelle parrocchie di Sant’Agata e della Madonna del Riparo pacchi di generi alimentari da consegnare a 40 famiglie bisognose di Bronte scelte dai parroci. “Ci rendiamo conto – ci dicono il sindaco e l’assessore De Luca – che sono sempre di più le famiglie che hanno bisogno anche di cibo. Di conseguenza abbiamo deciso di impinguare il capitolo a favore della solidarietà per aiutare le famiglie a superare lo stato di indigenza”. Per Firrarello però a queste non vanno solo garantite risorse. “Prima di tutto il lavoro, – spiega Firrarello – reifica e da dignità. Per questo nel 2014 a Bronte saranno attivati diversi cantieri. Ci saranno poi i cantieri di servizio rivolti esclusivamente alle famiglie senza reddito. Alle famiglie che non hanno lavoro tutto l’aiuto possibile, ma bisogna evitare l’instaurarsi della dipendenza assistenziale. Bisogna evitare che stesse famiglie attingano da più associazioni ed altre non ottengano nulla. Per questo, con la massima prudenza, va redatta una mappa dello stato di bisogno, affinché si ottimizzino le risorse”. E così ieri al Comune si sono riuniti padre Luigi Camuto della parrocchia San Giuseppe, ed i rappresentanti del centro aiuto alla vita “Franca Minissale”, dell’associazione Gabriele Allegra e dell’Istituto missionarie Cristo Re. Con loro la dottoressa Maria Carmela Spartà del Banco delle Opere di Carità di Catania. Alla fine è stato deciso di incrociare i dati per evitare doppie donazioni. “La situazione è spaventosa. – ci dice padre Camuto – Solo nella mia parrocchia circa 20 famiglie vivono in stato di indigenza pura, ma sono più di un centinaio di famiglie ricorrono al banco alimentare. Diamo sempre quello che possiamo, ma spesso ci chiedono fondi per pagare l’affitto o le bollette. Rispetto a qualche anno fa abbiamo avuto un incremento di richieste di circa il 20%”. “Incrociare i dati d tutte le associazioni – aggiunge l’assessore De Luca – ci aiuterà ad allargare il fronte dell’assistenza. Ci sono quelle che non vengono a chiedere aiuto, ma hanno ugualmente bisogno. E gli aiuti alla parrocchie serviranno esattamente a questo. Sono circa 300 le famiglie a Bronte che fanno richiesta di sussidi al Comune. In un modo o nell’altro – conclude – cercheremo di aiutare chi ha più bisogno”.
L’Addetto stampa Gaetano Guidotto