“Presidente, gli Enti locali sono al collasso. Così l’Italia affonda. Un ripensamento del patto di stabilità per gli investimenti è urgente ed inderogabile”. E’ il passaggio conclusivo di una sentita lettera che il sindaco di Bronte, Pino Firrarello, ha inviato al presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Monti. Nella lettera Firrarello, nella duplice veste di sindaco e senatore, racconta il disagio di aziende e lavoratori che cercano lavoro. “L’attuale mia responsabilità di senatore oltre che di sindaco di un Comune della provincia di Catania – si legge nella lettera – mi consente di confrontarmi direttamente ed a volte drammaticamente con la realtà dei miei concittadini, che arrivano pure a minacciare il suicidio perché senza lavoro. Tutto ciò – continua – provoca in me tanta angoscia. Il Comune di Bronte risparmiando su tutto è riuscito a rispettare il patto di stabilità, è vanta una buona condizione economica, nel senso che avanzo di amministrazione e debiti si equivalgono. Abbiamo provato a vendere alcuni beni del Comune del valore di circa 15 milioni di euro, ma purtroppo le banche non concedono finanziamenti e quindi non ci siamo riusciti. Capisco – continua – la necessità di impedire lo sperperò che purtroppo spesso ha caratterizzato la vita amministrativa, ma qualsiasi vincolo o freno deve limitare le spese correnti, non può condizionare gli investimenti. Quando una Amministrazione non può pagare uno stato di avanzamento dei lavori ad un’azienda che sta realizzando un’opera pubblica ed ha già pagato gli operai e fornitori, l’azienda entra in crisi, anche perché le banche non accettano neppure le cessioni di credito”. Per Firrarello queste condizioni rischiano di accelerare la recessione. “In queste condizioni – infatti ribadisce – non solo non ci sarà ripresa economica, ma si rischia una recessione sempre più violenta. Gli italiani – conclude – non accetteranno più questo stato di cose”.
L’Addetto stampa Gaetano Guidotto