Costerà al Comune circa 9 mila euro il ricorso perso al Tar di Catania, per la gara dei servizi cimiteriali affidata in “project financing” ad una ditta locale per i prossimi 15 anni, per un importo complessivo di € 993.183,21 di cui 561.000 per Gestione e custodia, 83.00 per lavori, 62.500 per il Sic – Sistema informatico cimiteriale. La ditta, unica partecipante alla gara, era stata esclusa dalla Commissione di gara, per mancanza di alcuni requisiti ritenuti necessari, tra cui l’iscrizione alla Camera di Commercio per i lavori edili, e la mancata presenza di un tecnico informatico, necessario proprio per avviare la digitalizzazione dei servizi cimiteriali. A dare ragione al ricorrente, è stata la terza Sezione del Tar di Catania, composta da Daniele Burzichelli, Presidente, Giuseppa Leggio, e Diego Spampinato, consiglieri. Nella sentenza, pubblicata qualche giorno fa, il Tar, ha dato ragione al ricorrente difeso dagli avvocati Lucia Marino ed Antonino Mirone Russo, contro il Comune di Bronte difeso dall’avvocato Antonella Cordaro. La Commissione, aveva escluso la ditta, per i motivi sopraddetti, ma il Tribunale, ha sentenziato che per la ditta in questione, non era necessaria l’iscrizione per i lavori edili, e che l’ingegnere informatico era a disposizione della ditta, come previsto da bando, in quanto lo stesso, come “lex specialis” non prevedeva tali requisiti, e il ricorrente, di fatto, ha presentato tutta la documentazione prevista dal bando. Ciò è bastato al Tar per dare ragione alla ditta, e condannare il Comune di Bronte ad aggiudicare la gara, e al pagamento di spese processuali e bolli, per circa 9 mila euro.
Abbiamo chiesto al sindaco Calanna la sua opinione in merito: «Premetto che a noi ha fatto comodo il fatto che il Tar abbia annullato l’esclusione dell’unica ditta partecipante. Questo progetto è stato promosso da questa Amministrazione e grazie al Tar riusciremo a realizzare i lavori che noi abbiamo proposto. Detto ciò, non è compito della politica interferire sui lavori di una commissione di gara che, composta anche da componenti esterni dell’Urega, lavora in maniera autonoma. Anzi, guai a farlo. In questo caso è lo stesso Tar che, invia d’ufficio gli atti alla Corte dei conti per i controlli. Il dottor Bartorilla, presidente di Gara, ci ha dichiarato: Abbiamo escluso la ditta perché sentenze del Consiglio di Stato escludevano chi non avesse l’iscrizione per i lavori edili, ma questo nel nostro bando non era specificato. Rispettiamo la decisione del Tar». LUIGI SAITTA Fonte “La Sicilia” del 26-09-2020