Una grande lezione di giornalismo e una preziosa testimonianza di impegno civile, questa la duplice valenza della bellissima conferenza tenuta da Giuseppe La Venia, giornalista del TG1 e inviato della RAI, in dialogo con le alunne e gli alunni della scuola secondaria di primo grado dell’IC “Mazzini-Castiglione” di Bronte. Con la capacità affabulatoria dei grandi narratori, il giornalista originario di Adrano, approdato al TG più importante della televisione italiana, ha catturato l’attenzione degli alunni suscitando spunti di riflessione a partire dai più noti casi di cronaca che hanno avuto come protagonisti proprio ragazzi e ragazze della loro età, innescando un processo di immedesimazione in cui la cronaca si trasforma in insegnamento morale. Attraverso una narrazione intensa, sfoderando l’abilità del cronista di successo, La Venia passa in rassegna alcuni tra gli eventi che hanno segnato la realtà contemporanea e che ha documentato per primo, quali la cattura di Matteo Messina Denaro, la pandemia da Covid, la guerra in Ucraina, tutti legati da un comune denominatore: non l’attenzione ai fatti, ma alla dimensione umana delle vicende, al carico di sofferenza che sottende perfino lo scoop più clamoroso. E così il racconto scava nelle profondità delle emozioni e restituisce un ritratto inedito anche degli episodi più noti. Scopriamo in questo modo che i primi giorni di guerra in Ucraina, all’interno di un sotterraneo di Leopoli divenuto bunker, lo hanno visto giocare a calcio con Matvy, un bambino proveniente dall’ospedale oncologico in fuga dalle bombe che cerca di distrarre dalla drammaticità di quelle ore tirando calci a un pallone. La storia di Matvy, della sua breve, intensa e commovente esperienza di vita lascia un segno indelebile nella memoria del giornalista così come in quella degli alunni ai quali la guerra viene mostrata così com’è, un crimine contro l’umanità che non risparmia neppure i più deboli. E ancora, in un racconto ricco di suspense e colpi di scena, rivela che è riuscito documentare tra i primi i dettagli della cattura di Messina Denaro grazie all’incontro con un amico di famiglia che lo riconosce e gli descrive il momento in cui duecento uomini delle forze dell’ordine irrompono in ospedale alle cinque del mattino per assicurare allo Stato uno dei mafiosi più efferati della storia italiana.
Ma l’intento pedagogico del noto giornalista non si ferma alla testimonianza dei principali fatti di cronaca, orientato com’è al monito contro i rischi che l’uso inconsapevole di smartphone e mezzi di comunicazione può recare, spronando gli alunni a fermarsi un attimo prima di rivolgere commenti negativi che possono ferire irrimediabilmente chi ne è destinatario e invitando a cercare la verità nel bombardamento di notizie che spesso è caratterizzato da fake news. “Siamo orgogliosi di avere ospitato a scuola un figlio illustre della nostra terra” – ha dichiarato la Dirigente scolastica Alfina D’Orto che ha ringraziato Giuseppe La Venia per aver dimostrato agli alunni come, attraverso lo studio e l’impegno, si possano raggiungere i più alti traguardi e per avere presentato il giornalismo come un importante strumento di decodifica della complessità della società contemporanea, con uno sguardo sempre rivolto alla sensibilità dell’individuo.