«Lucifero ed una estate senza piogge hanno devastato tutto. Il comparto agricolo e quello zootecnico nel nostro territorio sono in ginocchio. Questa volta lo Stato deve intervenire». Lo dice con preoccupazione il sindaco di Bronte, Graziano Calanna, dopo aver firmato la proposta di delibera di Consiglio che chiede alla Regione che venga dichiarato lo stato di calamità naturale. «Non immaginate – ci dice – quanti allevatori ed agricoltori mi hanno segnalato i gravi danni che ci sono nelle loro aziende a causa delle prolungata siccità. Tutti sono concordi nel dire che l’intera annata agraria è compromessa con pesanti ripercussioni economiche. Agricoltori e allevatori sono particolarmente preoccupati e chiedono l’intervento dello Stato che questa volta non può mancare». Calanna ci mostra dei dati e poi continua: «Ci troviamo davanti ad una delle situazioni più severe degli ultimi 10 anni. Le precipitazioni sono state di gran lunga inferiori alle medie stagionali, con temperature, invece, ben più alte. Già dai primi mesi primaverili il caldo, accompagnato dalla totale assenza di piogge, ha prodotto gravi danni ad ogni tipo di coltura agricola, compromettendo anche il comparto zootecnico. Sicuramente sussistono gli estremi per il riconoscimento dello stato di calamità naturale. Chi lavora nelle campagne ne ha bisogno». «Si è trattato di una siccità eccezionale –spiega Giuseppe Currenti, produttore a Bronte di pistacchio e olio – non piove almeno da marzo ed in alcune zone da gennaio quando a nevicato. Il pistacchio ne risente particolarmente perché con la siccità i frutti cadono prematuramente e quelli che rimangono sulle piante si asciugano. Anche diverse piante appassiscono. Buona parte del frutto che resiste non riesce a maturare. La resa poi non ne parliamo: si abbatte del 60%. Gli uliveti hanno sofferto forse anche di più. Gli alberi sembrano morti e le olive sono cadute o rimaste piccole. Credo proprio che quest’anno non ci sarà una buona produzione di olio». I produttori e gli allevatori chiedono che vengano attivati gli strumenti del Fondo di solidarietà nazionale che, oltre ai necessari aiuti, prevedono la sospensione dei mutui e il pagamento dei contributi assistenziali e previdenziali a carico delle imprese agricole danneggiate. Inoltre, che vengano liquidate le provvidenze economiche del “biologico”, dell’indennità compensativa, la conferma delle giornate lavorative nella misura dell’anno precedente, l’applicazione del decreto “Caltabellotta” e la concessione a titolo gratuito agli allevatori del patrimonio demaniale non assegnato. L. S. Fonte “La Sicilia” del 09-09-2017