Il sindaco di Bronte, Graziano Calanna, insieme con l’assessore ai Lavori pubblici, Nuccio Biuso, e al capo dell’Ufficio tecnico del Comune, ing. Salvatore Caudullo, ha consegnato i lavori di consolidamento e completamento dei 60 alloggi a canone sostenibile di via Matteo Selvaggi alla società di Maletto che si è aggiudicato l’appalto pubblicato dall’Urega. Si tratta del complesso abitativo iniziato a costruire negli anni 90 ma mai completato a causa del fallimento della ditta che doveva eseguirli. Dei 3 blocchi da realizzare, infatti, in 2 furono realizzati la struttura portante, i muri d’ambito e la parte esterna degli infissi, mentre nel terzo appena i garage. «Posso dire con certezza che questa è stata la procedura di gara che mi ha impegnato di più. – afferma il sindaco Calanna chiaramente soddisfatto –. Quando mi sono insediato all’Urega non si capiva perché la procedura fosse ferma, grazie alla nostra testardaggine siamo riusciti a sciogliere tutti i nodi e finalmente la gara è stata aggiudicata e i lavori oggi consegnati. Adesso – conclude – ci aspettiamo che il Consorzio effettui un buon lavoro rispettando i tempi di consegna». E proprio i tempi di consegna rappresentano un po’una sfida. L’appalto prevedeva un lavoro lungo 4 anni, ma il consorzio malettese ha sottoscritto che concluderà tutto in appena un anno. «Per come sono realizzati i blocchi abitativi è possibile suddividere l’area in tanti piccoli sub cantieri autonomi. – dice l’architetto Giuseppe Capizzi – questo ci permetterà di completare presto e utilizzare anche 80 operai al giorno contemporaneamente, senza che questi si intralcino fra loro. Grazie alla cura degli interventi e alla qualità dei materiali utilizzati, realizzeremo degli appartamenti di qualità in classe energetica A, che guardano al risparmio, per il bene dell’ambiente e di chi poi verrà ad abitarvi». Era ovvio che, visto l’ammontare del lavoro, gli amministratori chiedessero un maggiore utilizzo di manodopera locale: «Prendano chi vogliono e scelgano i più bravi, – infatti esorta il primo cittadino –l’importante è che scelgano più brontesi possibile. Questa è una città che nel settore dell’edilizia vanta grandi professionalità». «La maggior parte dei nostri lavoratori – risponde l’architetto Capizzi – sono già di Bronte, Maletto e Maniace. Ma vista la mole di lavoro da eseguire ritengo che più in là ci sarà spazio anche per assecondare le richieste di lavoro dei brontesi». E i lavori non prevedono soltanto la realizzazione degli alloggi, ma anche dell’area attorno l’immobile, finalmente collegata da una viabilità efficiente. Fonte “La Sicilia” del 24-06-2017