Nessun declassamento di categoria per i precari del Comune di Bronte. Il futuro piano delle assunzioni prevederà la loro stabilizzazione nella stessa categoria giuridica con cui hanno, fino a oggi, espletato servizio. E’ il regalo di fine anno che il sindaco di Bronte, Graziano Calanna, ha effettuato ai 75 contrattisti del Comune. La Giunta municipale, infatti, ha approvato la modifica della precedente delibera che prevedeva la stabilizzazione solo attraverso il declassamento, stabilendo che il loro inquadramento giuridico ed economico debba essere “uguale a quello relativo al contratto a tempo indeterminato in essere al 31 dicembre 2015”. «Abbiamo fatto ricorso – afferma il sindaco Graziano Calanna – contro la legge regionale che reca disposizioni per la stabilizzazione del personale precario autorizzando i Comuni ad adottare le procedure di stabilizzazione, legge oggi accolta anche dal decreto Madia. Così ho dato incarico al dott. Nunzio Lupo, responsabile dell’area del personale, di preparare la delibera che in Giunta abbiamo approvato senza batter ciglio. Grazie a questa delibera, nel piano delle assunzioni che presto adotteremo, i contrattisti, che piano piano stabilizzeremo, saranno assunti con la stessa qualifica con cui hanno operato fino a oggi. Considero, questo, un atto di giustizia nei confronti di una categoria di lavoratori che, al pari dei dipendenti di ruolo, svolgono compiti ben precisi che non possono essere mortificati con un declassamento». Fonte “La Sicilia” del 02-01-2018
BRONTE – RICORDO DI PADRE LONGHITANO – In occasione del quinto anniversario della scomparsa del suo fondatore, la scuola paritaria di Bronte “Mons. Antonino Longhitano”, guidata dal prof. Mario Fioretto, ha organizzato un momento di preghiera per ricordare la figura di padre Longhitano. La celebrazione eucaristica è stata presieduta dall’arciprete Alfio Daquino, alla presenza dei rappresentanti delle scuole elementari e medie. Con loro anche la presidente del Consiglio d’Istituto del II Circolo didattico, avv. Stefania Lazzaro. Fonte “La Sicilia” del 31-12-2017