Cittadini arrabbiati e sotto il sole non certo cocente come qualche giorno fa, ma comunque abbastanza fastidioso e caldo, da fare sentire il peso di una attesa non certo piacevole. Disagi creati dalla ristrutturazione del’ufficio postale di Bronte, partita il 21 e che dovrebbe durare fino al 30. Nessuno si aspettava un simile trattamento, persone in fila davanti ad un furgone, sotto il sole, senza posti a sedere e con l’ufficio chiuso completamente. I lavori erano giustamente necessari, ma si poteva studiare un piano alternativo, specie in un paese come Bronte in cui spesso non bastano i 7-8 sportelli funzionanti normalmente, figuriamoci con uno o due. Si diceva che alcuni sportelli sarebbero rimasti aperti, ma così non è stato. Ieri mattina, quando è stata scattata la foto, le Poste erano completamente chiuse per dei lavori al cornicione dell’edificio, che presentava delle parti usurate, con i muratori sui ponteggi per sistemare il tutto. E la gente in fila, oltre dieci, sotto l’occhio vigile di una guardia giurata, e senza possibilità di sedersi, o avere un minimo di privacy. Altri, seccati dalla sistemazione, si sono recati all’ufficio di Maletto per potere effettuare le operazioni previste, dove hanno subito una fila dovuta a minori sportelli in funzione, e maggiore afflusso di pubblico, ma almeno aspettavano dentro l’ufficio, e non sotto il sole. La soluzione, poteva essere studiata diversamente, come avviene nei paesi civili, lavorando nei festivi, o in orari notturni, ma queste soluzioni, spesso non vengono mai usate, anzi spesso si usa iniziare dei lavori proprio nei momenti di maggior afflusso. Fortunatamente, forse anche per il periodo, l’ufficio postale di Bronte, in questo periodo, ha un minore afflusso di pubblico, ma pur sempre un numero considerevole tanto da causare disagi. Da anni si parla e si chiede l’apertura di una filiale, che in origine doveva sorgere nel quartiere Sciarotta, ma dopo vari dibattiti e discussioni la privatizzazione delle poste, e la razionalizzazione delle risorse ha impedito la nuova apertura, tanto che spesso l’ufficio ha delle lunghissime code, dovute ad una grande affluenza di pubblico. Oggi si torna indietro nel tempo, con un ufficio trasferito in mezzo alla strada, e il pubblico in attesa sotto il sole, in mezzo al fumo provocato dagli scarichi delle auto e soprattutto con anziani, donne in gravidanza o disabili che non hanno la possibilità di appoggiarsi. Il tutto in una zona ad alta densità di traffico, e con poche possibilità di parcheggio. LUIGI SAITTA Fonte “La Sicilia” del 24-08-2017