Sarà l’effetto provocato dal crollo del ponte Morandi a Genova, ma il Comune di Bronte sceglie la linea della prevenzione, intervenendo preventivamente sui due cavalcavia e sul terrapieno che sorreggono via Duca d’Aosta, percorsa ogni giorno da centinaia di auto e mezzi pesanti. «Quando – afferma il sindaco Graziano Calanna – abbiamo appreso che la legge di bilancio 2019 prevedeva piccoli contributi per mettere in sicurezza scuole, strade ed edifici pubblici, abbiamo subito effettuato uno screening delle strutture pubbliche comunali che avevano maggiore urgenza di avere degli interventi di manutenzione. Alla fine – prosegue – viste le relazioni del mio Ufficio tecnico, si è deciso di intervenire nei cavalcavia di via Duca D’Aosta che sovrastano la via Annunziata». Via Duca d’Aosta, infatti, è una via di grande transito, mentre la piccola via Annunziata è percorsa ogni giorno da tanti residenti che si dirigono verso le proprie aziende agricole. «I tecnici – prosegue il sindaco – mi hanno fatto notare come, soprattutto nel terrapieno prospicente alle abitazioni, il ferro delle strutture non è più protetto dal cemento ed è chiaramente visibile, segno evidente di un danneggiamento della struttura». La relazione poi non lasciava dubbi d’interpretazione: «A seguito di sopralluogo tecnico – si legge infatti – è scaturito che le maggiori criticità presenti nei manufatti sono rappresentate da problemi di distacco del copri ferro, con evidenti rigonfiamenti, deterioramenti gravi del calcestruzzo, armature scoperte e in forte stato di corrosione. Sono pertanto necessari ed urgenti interventi di messa in sicurezza rispetto ai possibili distacchi di copri ferro e di ripristino della struttura in cemento armato». «Intendiamoci –chiarisce Calanna – i tecnici mi assicurano che al momento la staticità del ponte e del muro non sono a rischio, ma se non si interviene e non si effettua la normale manutenzione, fra qualche anno ci potrebbero essere problemi. Per questo la Giunta municipale ha approvato un progetto che con 35mila euro evita il continuo deteriorarsi delle strutture in cemento armato». Il progetto, infatti, prevede di demolire le parti esterne dei cavalcavia e del terrapieno che sono fragili ed ammalorate, poi di coprire le parti in ferro rimaste a vista con una vernice che impedisce l’ossidazione ed infine di ricoprire tutto con cemento consistente. Fonte “La Sicilia” del 25-04-2019