Un fondo per integrare il “reddito di libertà” a favore delle donne che subiscono violenza. A chiederlo al sindaco di Bronte, Pino Firrarello ed alla Giunta municipale, è il consigliere comunale Nunzio Saitta, primo firmatario di una mozione, sottoscritta anche da tutti i consiglieri, dove si chiede al Comune di aderire “Patto dei Comuni per la parità e contro la violenza di genere” promossa dal sindaco di Milano e coordinata dall’Anci e di prevedere nel piano degli interventi socio-sanitari anche per gli anni a seguire, 6000 euro da utilizzare ad integrazione del “reddito di libertà” per le donne con figli minori. Ma non solo, la richiesta prevede di garantire nella homepage del sito web del Comune adeguata pubblicità del numero unico antiviolenza 1522. “L’assemblea generale delle Nazioni Unite – ha affermato il consigliere Saitta – ha invitato gli Enti locali a organizzare attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica contro quella che oggi è, giustamente, considerata una vera e propria emergenza. Per questo, insieme con i miei colleghi consiglieri, ho chiesto non solo di aderire al “Patto dei Comuni contro la violenza di genere”, ma soprattutto di prevedere ogni anno una somma ad integrazione del “reddito di libertà”, al fine di prevenire e contrastare la violenza economica, nonché di favorire l’autonomia, l’empowerment e l’integrazione lavorativa delle donne, nella fase di uscita dall’esperienza di violenza.
Una misura – spiega – che mi sta particolarmente a cuore, perché è un aiuto concreto a favore non solo delle donne vittima di violenza, ma anche dei figli. Un grazie – conclude Saitta – alle associazioni che combattono la violenza di genere ed in modo particolare al Telefono Rosa”. E la mozione sarà discussa nel prossimo Consiglio comunale già convocato domani, con il consigliere Saitta che ha chiesto al presidente dell’assemblea consiliare Aldo Catania di organizzare altre iniziative coinvolgendo le associazioni del territorio che si occupano della tematica ed in particolare, fra gli altri, il Telefono Rosa Onlus e la Fidapa.