Dopo la grandinata che ha flagellato i pistacchieti e distrutto buona parte produzione del prezioso pistacchio di Bronte, il sindaco Graziano Calanna ha inviato una lettera all’assessore all’Agricoltura ed allo Sviluppo rurale, Antonino Cracolici ed al presidente della Commissione Attività produttive, Giuseppe Laccoto, chiedendo di essere ricevuto per descrivere i danni ed il disagio dei produttori che sperano che venga dichiarato lo stato di calamità naturale. “Nel pomeriggio del 16 maggio scorso – si legge nella missiva – una fortissima grandinata ha distrutto parte della preziosa produzione di pistacchio dop di Bronte. Sono stati colpiti i territori ricadenti nelle contrade Passo Zingaro, Galluzzo, Quattro Miglia, Tre Miglia, Rivolita, Cipollazzo, Rizzonito, Rocca Tufano, Roccarello, Carba e Triporanello. Secondo le prime stime effettuate, una considerevole percentuale della produzione è andata perduta. Per i nostri produttori si tratta di un danno incalcolabile che solo in parte potrà essere risarcito attraverso le costose assicurazioni alle produzioni che solo alcuni hanno stipulato e che le Compagnie quasi si rifiutano di sottoscrivere”. Infatti, sono tanti i produttori che non hanno assicurato il raccolto, ma tanti produttori affermano che ci sarebbero alcune compagnie di assicurazioni che assicurerebbero solo parte della possibile produzione. Di conseguenza anche chi è assicurato, rischia di non ottenere un adeguato risarcimento. Ma non solo: “Diverso produttori – ha aggiunto Calanna nella lettera inviata – assicurano che la grandine non ha soltanto distrutto il raccolto, ma ha provocato gravi danni anche alle piante, con il rischio di compromettere anche le produzioni future. Per salvare questo comparto di sicura eccellenza dei prodotti agricoli siciliani, di conseguenza, sarebbe opportuno intervenire, riconoscendo lo stato di calamità naturale”. Le esperienze degli anni scorsi, però, fanno capire che solo una lettera, anche se firmata da un sindaco, non può bastare ed allora Graziano Calanna chiede all’assessore ed al presidente della Commissione di essere ricevuto personalmente”. “Per esporre – afferma – l’accaduto ed il disagio dei produttori di Bronte, che vedono vanificare i ricavi di due anni di lavoro e di investimenti”. Secondo le stime effettuate, infatti, sembrerebbe che la grandine abbia distrutto più o meno il 60% della produzione. Il danno quindi è enorme. Fonte “La Sicilia” del 28-05-2017