L’operaio prima ha raccolto il pistacchio facendosi pagare, poi è tornato in campagna è ha rubato il raccolto. La sfortuna ha voluto però che raccogliendo il prezioso «oro verde» perdesse dalla tasca le sigarette e delle pillole che hanno permesso ai carabinieri di individuarlo. Ovviamente, visto che è stato rubato pistacchio, quanto raccontato è accaduto a Bronte, ed esattamente in contrada «Scala Vecchia», dove il proprietario del pistacchieto aveva lasciato il suo raccolto ad asciugare sotto una veranda. Per l’operaio, che conosceva il rustico, e forse aveva studiato ogni mossa, è stato facile tornare di notte, entrare, raccogliere il pistacchio steso sui teli e scappare via con il sacco. Quando il proprietario è tornato l’indomani mattina in campagna ha trovato la veranda pulita come non mai, senza neanche un chicco di pistacchio. C’erano però per terra un pacchetto di sigarette e un blister di compresse. Pillole poco comuni, non certamente farmaci da banco. Proprio quel particolare gli ha fatto tornare alla mente il possibile “proprietario”: l’operaio che l’aveva collaborato nella raccolta del pistacchio. Così, effettuando la denuncia ai carabinieri ha raccontato il suo dubbio, indirizzando le indagini. I carabinieri hanno subito effettuato una perquisizione in casa del sospettato e hanno risolto il caso. Non solo, infatti, l’uomo assumeva quel farmaco non comune, ma fumava quelle stesse sigarette e in casa aveva circa 30 chili di pistacchio, già diviso in sacchetti da un chilo, del quale non ha spiegato la provenienza. L’uomo, un bracciante agricolo di 46 anni di Bronte, è stato così denunciato e dovrà difendersi dall’accusa di furto. Secondo il proprietario si sarebbe portato via circa 300 chili di pistacchio. Tradotto in soldoni… un bottino di circa 4.000 euro.
Gaetano Guidotto fonte “La Sicilia” del 11-10-2011