Riceviamo da un gruppo di studenti del Liceo Scientifico di Bronte, Capizzi, una e-mail con un comunicato per l’entrata in autogestione della scuola, in segno di protesta contro la riforma voluta dal Ministro Gelmini. Noi la mettiamo on-line, ma ci auguriamo che invece di protestare e fare politica sulla pelle degli studenti, si lavori assieme non per distruggere, ma per costruire una scuola sempre migliore. Non dimentichiamoci che la scuola, è, dopo la famiglia, il posto dive vengono formati i cittadini del domani. E tutti noi, ognuno per la sua parte, dobbiamo collaborare per rendere sempre migliori i nostri figli e tutti gli studenti.
Il Liceo Scientifico Capizzi entra in autogestione
Anche per il Liceo Scientifico Capizzi è iniziato un periodo di autogestione in segno di protesta nei confronti dell’attuale Ministro della Pubblica Istruzione Maristella Gelmini, la quale, nell’agosto del corrente anno, ha presentato un disegno di legge per la riforma della scuola che prevede, tra l’altro, ingenti tagli alla scuola pubblica per un valore complessivo di otto miliardi di euro, la soppressione del quinto anno di scuola superiore, la reintroduzione del maestro unico nelle scuole elementari. Il tutto per ridurre i costi che lo Stato deve sostenere in modo da poter tagliare alcune tasse. Stranamente, però, i contributi statali per le scuole private non vengono minimamente tagliati: stiamo parlando di 500 milioni di euro che i contribuenti sborsano ogni anno per alimentare quell’industria che è il complesso di diplomifici italiani e che ogni anno “sforna” la classe dirigente del futuro. E, trattandosi della medesima estrazione sociale del nostro ministro dell’istruzione, con risultati alquanto deludenti. Gli studenti italiani, siano essi lombardi, romagnoli, campani o siciliani, non possono accettare una tale pretesa. Non si può lesinare sull’istruzione, una delle poche cose che in Italia ancora funzionano. Non si risparmia sulle spalle di chi spera, attraverso la scuola, di attuare il proprio riscatto sociale. Per chiunque abbia un minimo di coscienza critica è inammissibile che un governo voglia creare un popolo di ignoranti e di stereotipati al fine di fare da coronamento al conformismo che da un secolo sembra permeare tutta la vita mondiale. Invece di preoccuparci di pagare meno tasse dovremmo preoccuparci di investire i soldi pagati dalla collettività in attività e servizi che possano migliorare la qualità della vita, proprio come da tempo si fa in Germania, Danimarca e i paesi della Scandinavia, i quali, accanto una pesante tassazione, mettono come contrappeso eccellenti servizi publici, a partire dalla scuola che, secondo un modello progressista, punta molto sulle competenze e la manualità, affiancando l’offerta formativa a periodi di apprendistato direttamente nelle aziende. Un liceo scientifico dovrebbe introdurre alla vita lavorativa in istituti di ricerca scientifica o in aziende chimiche o farmacologiche e non può assolutamente limitarsi, in tempi come questi, in cui più a fornire concetti teorici che non riescono a trovare una valida applicazione pratica a causa dell’assenza o dell’inadeguatezza dei laboratori scolastici. E’ per questo che noi protestiamo: la stupidità di chi ci governa non può in nessun modo rovinare il futuro di un’intera generazione che ha intenzione di trovare il proprio inserimento in un mondo di persone munite di una propria capacità di giudizio e non di tante pecore che danno ragione al primo arrivato.
UN GRUPPO DI STUDENTI DEL LICEO