È il Movimento 5 stelle ad animare il dibattito politico a Bronte. Il consigliere comunale Valeria Franco lancia un appello ai colleghi consiglieri affinché sottoscrivano la mozione di sfiducia al sindaco Graziano Calanna. E lo ha fatto in occasione di una conferenza stampa alla presenza dei deputati Francesco Cappello e Jose Marano. «Un appello – scrive Valeria Franco in una nota – a tutti gli altri consiglieri comunali, di maggioranza e di opposizione, a sottoscrivere la mozione di sfiducia che il M5S locale intende presentare nei confronti del sindaco Graziana Calanna, che dal 30 novembre 2018 si trova sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, nonché sospeso dall’incarico di primo cittadino. «Vista l’impossibilità di poter svolgere le funzioni ed il ruolo per cui il sindaco Calanna è stato eletto – continua – riteniamo che sia giunto il momento di fare un passo indietro e ridare la parola ai cittadini. Per questo motivo vogliamo rivolgere un appello anche al primo cittadino, chiedendogli di dimostrare il suo rispetto nei confronti del nostro paese rassegnando lui stesso le dimissioni. Siamo consapevoli – ribadisce – che l’attuale situazione che ha investito il sindaco non rispecchi quello che i cittadini hanno espresso nel giugno del 2015, ci sembra doveroso che tutti i consiglieri comunali sottoscrivano e, se lo ritengano opportuno, integrino la mozione di sfiducia che abbiamo redatto». E la risposta dell’Amministrazione non si è fatta attendere: «A nome mio della Giunta e di tutti i consiglieri comunali di maggioranza – scrive il vicesindaco Gaetano Messina – dico che con sdegno apprendiamo le dichiarazioni della portavoce del Movimento 5 stelle di Bronte. Premesso che ogni valutazione personale in merito alla vicenda giudiziaria che lo coinvolge spetta esclusivamente al sindaco Graziano Calanna, si vuole ricordare al M5s che lo status della sospensione dalla carica non equivale a decadenza e che in questo momento Bronte è guidato da un’Amministrazione che sta attuando il programma premiato dagli elettori in maniera chiara ed inequivocabile nel 2015. «Evidenziamo – aggiunge il vicesindaco – come il M5s interpreti le leggi e il concetto di democrazia a modo proprio. Invece le leggi vanno rispettate sempre, anche quando non esprimono il proprio punto di vista. Il vice sindaco, infatti, può amministrare con tutti i poteri ed i risultati lo testimoniano come il 60% di “differenziata” raccolta a dicembre 2018, le oltre 630 determine prodotte dagli uffici e le oltre 50 procedure di gara esperite». Messina poi taccia il M5s di incompetenza e conclude: «L’appello del M5s fa il gioco di qualcuno». Fonte “La Sicilia” del 11-01-2019