Comincia sentirsi a Bronte la frenesia che ogni anno contagia tutti alla vigilia della Sagra del pistacchio. Gli organizzatori lavorano ininterrottamente, ed i pasticceri stanno studiando il modo per allestire lo stand che dal 6 al 9 ottobre dovrà necessariamente essere più bello degli altri. Ma chi in questo momento non perde certamente tempo sono i produttori, ovvero coloro che per 2 anni hanno con fatica coltivato gli irti pistacchieti, ed oggi, fra le spigolose lave dell’Etna, stanno raccogliendo i frutti. Quintali e quintali di pistacchio che nel mondo rappresentano appena l’1% della produzione, ma che sicuramente è la più buona di tutte, al punto che anche a New York ci sono rinomate pasticcerie che si fregiano di offrire ai propri clienti il verde frutto proveniente da Bronte. Un risultato frutto anche dello sforzo propagantistico che in questi ultimi anni il Comune ha effettuato, invitando alla Sagra e non solo i media nazionali ed internazionali, che hanno fatto valicare i confini nazionali alla fama dell’”Oro verde” di Bronte. Anche per questo oggi il pistacchio costa molto di più rispetto a quando divulgato nei giorni scorsi. Oggi il prezzo medio della Tignosella (pistacchio non sgusciato) si aggira intorno ai 13 euro, mentre quello sgusciato intorno ai 37, anche se poi è sempre il mercato a fissare il costo al dettaglio. “Cominciamo – ci dicono il sindaco di Bronte Pino Firrarello e l’assessore Melo Salvia, ormai esperto veterano organizzatore della Sagra – già da adesso a percepire la voglia di pistacchio che ci accorgiamo pervade un po tutti in Sicilia. In tanti ci chiedono notizie sull’organizzazione della Sagra dal momento dell’inaugurazione il 6 ottobre fino alla domenica finale, il 9, quando come da tradizione verrà distribuita la grande torta al pistacchio realizzata dai nostri pasticceri. La nostra Sagra, infatti, riesce a coniugare nei visitatori la voglia di divertirsi e di visitare la città, con la voglia di assaggiare tutti i dolci ed i cibi che si preparano con il nostro pistacchio. Del resto – concludono – con il nostro verde pistacchio è possibile realizzare tutto quello che il nostro palato desidera. E non a caso il pistacchio di Bronte è dop ed occupa certamente un posto di rilievo nel paniere dei prodotti tipici dell’Etna”. Intanto i preparativi fervono e gli uffici del Comune sono all’opera. Tutti aspettano la fine della raccolta del pistacchio nelle campagne. Poi scoppierà la “pistacchiomania” con la 22’ edizione della Sagra più verde e più dolce del mondo.