Bronte si candida ad essere la vera porta d’ingresso del Parco dei Nebrodi. Alla presenza di numerosi sindaci dei Comuni dell’area protetta e di assessori e consiglieri comunali di Bronte, è stato inaugurato il nuovo “Centro visite del Parco dei Nebrodi”, che ospita pure la sede del “Centro documentazione e studi delle aree protette del Mediterraneo”. Una struttura turistica e, contemporaneamente, di formazione e studio che conserva e permette di far conoscere tutto quello che bisogna sapere sul Parco dei Nebrodi e sugli altri parchi del Mediterraneo, mettendo a disposizione di studenti e studiosi tutte le pubblicazioni inerenti l’ambiente in generale, i parchi e le riserve. Tutto all’interno di Palazzo Virzì, un antico Palazzo di Bronte, sito nel cuore della cittadina, che il Parco ha acquistato, affidandone il restauro all’esperienza dell’architetto Luigi Longhitano. A tagliare il nastro inaugurale, dopo la benedizione di padre Vincenzo Saitta, sono stati il sindaco di Bronte, Pino Firrarello, e il commissario straordinario dell’Ente che ha sede a Caronia (Me), Antonino Ferro. Alla cerimonia, assieme a tante altre autorità, non hanno voluto mancare il direttore, Massimo Geraci, ed il vice presidente del Parco, il sindaco di Sant’Agata di Militello, Bruno Mancuso. «Ringrazio coloro che nel tempo – ha affermato il commissario Ferro – hanno realizzato questo patrimonio che rappresenta una fucina di interessi per le scuole e per il mondo scientifico. Il merito di averci creduto va certamente al sindaco Firrarello, al nostro direttore Geraci, al dirigente Miceli ma, soprattutto, ad Attilio Caldarera che per questo “centro” si è battuto tantissimo. Ricordiamoci, però, che questo, se pur antico e bello, è semplicemente un palazzo. A noi il compito di riempirlo di quei contenuti necessari per conferirgli il giusto ruolo divulgativo». E sulla divulgazione delle bellezze ambientali del territorio e sulla sua fruizione si è soffermato anche il sindaco di Bronte: «Per le nostre popolazioni – ha detto Firrarello – il Parco è lontano. Da un’indagine, infatti, è malinconicamente emerso che i territori dei parchi sono conosciuti dall’1% della popolazione. Troppo poco, anzi, nulla vista la valenza che, invece, questi dovrebbero avere. I parchi devono certamente guardare alla salvaguardia, ma anche alla promozione del territorio e alla sua fruizione, anche per diffondere la cultura del parco». Il nuovo “centro”, distribuito su 3 livelli, con un ampio terrazzo panoramico in cui poter svolgere convegni e congressi, sarà gestito dal personale del Parco e ospita una biblioteca, una videoteca, una sala letture e diversi spazi Internet.
Fonte “La Sicilia” del 11-07-2010