Bronte ha il suo “ Giardino delle Giuste e dei Giusti”, ovvero il giardino dedicato alle donne ed agli uomini che si sono opposti con responsabilità individuale ai crimini contro l’umanità e ai totalitarismi. Si trova all’interno del Parco di Viale Cavalieri di Vittorio Veneto ed a inaugurarlo è stato il sindaco, Graziano Calanna, grazie ad un progetto realizzato dall’Istituto superiore Ignazio Capizzi di Bronte, guidato dalla dirigente Grazia Emmanuele. Si tratta di un progetto proposto dalla professoressa Maria Principato ed a livello nazionale da “Toponomastica femminile” e dalla Federazione nazionale degli insegnanti, presieduta dalla prof. Pina Arena, presente alla manifestazione assieme alla dottoressa Francesca Andreozzi, nipote di Pippo Fava in rappresentanza, appunto della “Fondazione Fava”. Fra le autorità, insieme al sindaco, l’assessore Antonio Currao, la Giunta municipale ed il presidente del Consiglio comunale, Nino Galati, insieme al consigliere Maria De Luca, il comandante del Corpo forestale di Bronte, Antonino Ruffino ed una folta rappresentanza dell’Istituto Vaccarini di Catania. Dopo la presentazione del progetto in Istituto, in corteo, ragazzi, docenti ed autorità sono arrivati fino al Parco, dove è stato inaugurato un albero in ferro realizzato dai ragazzi dell’Artistico Arcidiacono, Favazza, Gorgone, Messina e Salmeri aiutati dalla prof. Barbagiovanni e dall’artigiano locale Favazza. Poi sono stati piantati i 31 alberi che portano i nomi dei “giusti” scelti dai ragazzi. Ci sono nomi di coloro che hanno aiutato molti ebrei durante la Shoah, i nomi di molti siciliani che hanno lottato contro la mafia, i brontesi Benedetto Radice ed Ignazio Capizzi e la signora Francesca Minissale di Bronte, (fondatrice del Centro aiuto alla vita) cui è stato intitolato il primo albero piantato dal sindaco Calanna, dal comandante del Corpo Forestale, dal marito della signora Minissale, il dott. Aurelio Sammartino alla presenza del figlio, l’avvocato Dario.