fondi Fondi europei a Bronte e nell’intero versante nord dell’Etna. Il ministero del Lavoro ha finanziato 851 mila euro per sostenere, per 3 anni, le iniziative di solidarietà legate al progetto SIA (Sostegno Inclusione Attiva) nei 4 Comuni del distretto sanitario composto, oltre che da Bronte, anche da Randazzo, Maletto e Maniace. Per questo nella sala della Giunta del Municipio di Bronte si sono riuniti i sindaci, chiamati a sottoscrivere il progetto che dovrà essere approvato dal Ministero e che non prevede soltanto finanziamenti alle famiglie indigenti, ma un programma di inclusione sociale che veda le famiglie impegnarsi in azioni utili ad uscire dalla povertà. All’incontro, infatti, oltre ai dirigenti delle aree sociali dei Comuni hanno partecipato i sindaci di Randazzo e Maletto, Michele Mangione e Salvatore Barbagiovanni ed il vice sindaco di Maniace, Gino Marino. “Il Sia – ci spiega il sindaco di Bronte, Graziano Calanna – è una misura di contrasto alla povertà che prevede l’erogazione di un beneficio economico alle famiglie indigenti che hanno determinate caratteristiche, come, per esempio, avere in famiglia un componente minorenne, diversamente abile o una donna in gravidanza. Per noi i finanziamenti erogati dal Mistero rappresentano un risultato importante. Si potranno qualificare i livelli di solidarietà sociale in un territorio cha ha bisogno di risposte. Lo abbiamo ribadito fin dal primo giorno in cui mi ci siamo insediati: faremo il possibile affinché nessuno rimanga indietro o da solo. Siamo pronti, infatti, – conclude – anche ad aiutare le famiglie che hanno diritto a far parte del programma”. Già perché le potenziali famiglie che beneficeranno del progetto non dovranno soltanto iscriversi, ma stringere un patto con i gestori locali del Sia e porre in essere una serie di comportamenti virtuosi, quali, ad esempio, la ricerca attiva del lavoro, la partecipazione a progetti di inclusione lavorativa, la frequenza scolastica dei figli minori, l’adesione a specifici percorsi eventualmente individuati dai servizi specialistici come ad esempio la cura della propria salute o la fuoriuscita dalle dipendenze. “Ringrazio – conclude Calanna – i miei colleghi sindaci per aver condiviso e sottoscritto il progetto, ma soprattutto per condividere con me l’obiettivo finale dell’iniziativa, che è quello di far si che le famiglie superino la condizione di povertà e riconquistino gradualmente l’autonomia”.