Approfondimenti in corso, da parte del comune di Bronte, sull’Ipab «Scuole Donzelle Calanna» fondata nel 1823, con il sindaco Graziano Calanna, collaborato dal suo vice Gaetano Messina, che ha incaricato i legali del comune per la tutela degli interessi pubblici coinvolti e mercoledì prossimo è invitato a relazionare in commissione bilancio. Il presidente del consiglio comunale, Nino Galati, ha «sollecitato l’amministrazione a intraprendere le necessarie iniziative in merito», il presidente della commissione bilancio Rosario Liuzzo, dal canto suo, ha ufficializzato la questione: «Nella prossima riunione di commissione, che si terrà mercoledì alla presenza dei revisori dei conti, il caso dell’esistenza di questa opera pia, emersa di recente, è stato inserito all’ordine del giorno e ho chiesto al sindaco di essere presente e relazionare, nella sua qualità di componente del cda dell’Ipab, come previsto dai regolamenti del 1831».
Il consigliere Davide Russo ha aggiunto: «Occorre fare chiarezza per restituire ai brontesi un interesse pubblico, salvaguardando memorie e volontà dei benefattori. Come M5s vigileremo su questa iniziativa e se a qualcuno fa gola o pensa di fare affari o speculare, già da adesso dichiariamo una battaglia aperta in quanto – conclude Russo – la storia e la memoria non sono in vendita». Questa opera pia laica per l’istruzione femminile, fondata nel 1823, da quasi un secolo ha cessato l’attività didattica ma non la gestione patrimoniale, che i regolamenti del 1831 attribuiscono a un direttore vigilato dal sindaco di Bronte; tuttavia, nessuno degli ultimi sindaci, secondo quanto riferito dagli stessi, ne era a conoscenza. Fra il patrimonio dell’Ipab vi è un pistacchieto di oltre 50 ettari (in minima parte produttivo), che circa un secolo sarebbe stato al centro di vicende giudiziarie vinte dal comune. Luigi Putrino Fonte “Giornale di Sicilia” del 07-07-2019