Per l’intero versante nord dell’Etna e quello meridionale dei Nebrodi non è una nomina come tutte le altre. Chiunque sarà il prossimo direttore generale dell’Asp 3 di Catania sarà visto come colui che dovrà garantire il diritto alla salute degli oltre 50mila utenti che si affidano alle cure dell’ospedale Castiglione Prestianni. Per questo le prossime procedure concorsuali valide per le 18 aziende sanitarie pubbliche siciliane, a Bronte sono attese quasi come le amministrative. Questo perché il territorio si sente in credito con la Sanità siciliana, ritiene che sia obbligatorio potenziare i servizi in un ospedale che erroneamente è stato considerato “ospedale di zona disagiata”, che a dispetto del suo nome offre meno servizi di un ospedale di base. Chiunque venga nominato, infatti, troverà a Bronte un ospedale in grande difficoltà. Troverà una Ortopedia, un tempo fiore all’occhiello, ridotta a un ambulatorio settimanale, così i pazienti da ricovero trasferiti per la provincia. Troverà una Chirurgia generale in difficoltà e troverà medici che vogliono dimettersi perché vincitori di concorso altrove come in Ostetricia. Troverà una Radiologia con soli due medici che spesso non garantisce la guardia in reperibilità nelle ore notturne, tant’è che spesso i pazienti effettuano l’esame a Bronte mentre la necessaria refertazione viene fatta a Biancavilla.
Della cronica carenza di personale medico e infermieristico poi sono pieni i giornali. E come se non si riuscisse a fare fronte alle necessità basilari del presidio e non solo dal punto di vista medico-sanitario. Quando, circa ormai sei mesi fa, è arrivato in ospedale il vescovo di Catania, mons. Renna, l’argomento principale era la ripresa dei lavori di ristrutturazione fermi da decenni, ma da allora solo diffide dell’Asp alla ditta che dovrebbe, ma non riapre il cantiere. Chiunque verrà nominato, quindi, avrà il compito di dire alla Regione, e quindi alla politica, che il territorio ha bisogno di servizi migliori e più efficienti e che non si può sguarnire l’intero versante nord del vulcano di un servizio così importante per poi garantire servizi in ospedali distanti pochi minuti dalle grandi aziende ospedaliere catanesi. Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 06-06-2023