Dopo le proteste del sindaco di Bronte, Pino Firrarello, contro l’Asp 3 di Catania che per coprire i turni negli ospedali più grossi spesso trasferisce altrove i pochi medici dell’ospedale di Bronte, provocando la sospensione del servizio, l’Asp ha pubblicato un “Avviso di consultazione preliminare di mercato finalizzato all’individuazione di operatori economici per il reclutamento di medici”. Il problema secondo l’Asp, infatti, sarebbe una cronica carenza di medici in circolazione disposti a lavorare negli ospedali di periferia. Provvedimento che però, a sentire Firrarello, non è né coraggioso, né in grado di risolvere il problema. «Lo dobbiamo dire – afferma il sindaco di Bronte – perché non possiamo accettare il fatto che ci siano territori con una sanità di serie A ed altri di serie B. È vero che mancano medici. Io per primo, assieme ai sindaci della provincia, ho chiesto al Governo di eliminare il numero chiuso nella facoltà di Medicina. È vero anche però che il problema l’Asp e l’assessorato alla Sanità non lo hanno affrontato con la dovuta energia. Non sono state poste in essere, infatti, le iniziative necessarie a convincere o costringere i medici a lavorare nelle zone disagiate». E Firrarello, che in passato è stato assessore regionale alla Sanità, le iniziative da intraprendere le elenca pure: «Per prima cosa si dovrebbero pubblicare concorsi esclusivamente riservati per gli ospedali delle zone disagiate, non per tutta l’Asp. Le assegnazioni poi dovrebbero avere durata minima di 5 anni, prevedendo per quei medici, costretti a lavorare in periferia, i giusti incentivi economici rispetto a coloro che hanno il posto di lavoro quasi dietro casa.
Quello che però –continua il sindaco –non è stato fatto mai è una interlocuzione forte con l’assessore alla Salute affinché si apra un tavolo di concertazione con i direttori delle Aziende ospedaliere di Città. Come può essere, infatti, che la maggior parte delle piante organiche di Policlinico e Cannizzaro siano in esubero e l’Asp non abbia medici da impiegare? Eppure il governo della sanità è uno. Io credo – conclude Firrarello – che l’Asp non abbia esplorato tutte le possibilità per risolvere un problema che, abbiamo capito, non può essere risolto con i metodi tradizionali. È arrivato il momento però di cambiare metodo, se non vogliamo privare la gente del sacrosanto diritto alla salute». Fonte “La Sicilia” del 05-07-2022