“Solo un decreto legge del nuovo Governo, potrà salvare la sezione staccata del Tribunale di Bronte e tutte le altre della provincia di Catania. A nulla servirà la nostra protesta, il ministero, approfittando anche di questo momento di vacatio politica, è intenzionato ad attuare la riforma”. Sono le amareggiate parole dell’avvocato Antonino Uccellatore, presidente dell’associazione forense del circondario di Bronte, impegnato, come i colleghi degli altri Comuni, a difendere la sezione staccata del Tribunale destinata ad essere soppressa nel rispetto del decreto legislativo che mira a razionalizzare le spese delle strutture giudiziarie. Una riunione tenuta ieri a Catania, alla presenza dei vertici del Tribunale della Corte d’appello e dei funzionari ministeriali, infatti, ha escluso ogni possibilità di proroga del provvedimento che già a settembre dovrebbe vedere trasferite presso il Tribunale di Catania tutte le udienze della provincia. “Non nascondiamo il nostro rammarico – afferma Uccellatore – per una decisione che consideriamo sbagliata e che non aiuterà la Giustizia a razionalizzare le spese, semmai il contrario. E’ doveroso sottolineare anche l’insensibilità della burocrazia della Giustizia a vari livelli e della politica. Noi avevamo chiesto soltanto di prorogare l’attuazione della riforma, certi del fatto che il Tribunale di Catania non è preparato ad accogliere tutti i giudizi che si celebrano nelle sedi staccate. Durante il vertice – continua – è stato detto che una nuova legge potrebbe cambiare tutto e solo il presidente del Tribunale potrà presentare istanza di proroga. Non si tratta di quello che intendiamo noi, solo della possibilità di utilizzare i locali delle sezioni staccate per servizi a supporto, per esempio gli archivi”. Il calendario della riforma è già segnato: il 16 settembre le sezioni staccate dei Tribunali chiuderanno.
Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 12-03-2013