«Prima o poi doveva arrivare anche da noi». E’ il pensiero sconsolato di tanti brontesi che dopo aver ringraziato in passato la buona sorte per essere stati sempre risparmiati dalla caduta di cenere vulcanica, lunedì sera hanno visto in appena 2 ore di eruzione diventare di colpo neri strade e tetti. Il 19′ parossismo dell’Etna, infatti, non ha portato fortuna alla città del pistacchio. Quando il vulcano ha cominciato a brontolare insistentemente con boati così forti da far tramare i vetri delle finestre nessuno si è accorto che la cenere questa volta viaggiava verso nord ovest. All’improvviso però, intorno le 22,30 a Bronte non è caduta solo cenere, ma anche lapilli da diametro più o meno di un centimetro. La cenere ha ricoperto una fascia abbastanza ampia di territorio che è andata da contrada Difesa fino al bivio per Saragoddio della Ss 284. Di conseguenza Bronte è stato colpito in pieno. Fortunatamente nessun danno. Solo che il mix di cenere e pioggia ha reso le strade estremamente scivolose. Per questo già alle 23 è entrata in azione la Protezione civile del Comune di Bronte, già in allerta per le segnalazioni da parte della Prefettura, ed è stato avvertito il sindaco Pino Firrarello. I tecnici del Comune assieme al vice sindaco Melo Salvia e l’assessore Biagio Petralia hanno effettuato un sopralluogo. Poi la decisione: scuole di ogni ordine e grado chiuse per un giorno e per le strade divieto assoluto di condurre cicli e motocicli o di non superare i 30 km orari di velocità. «Non potevamo fare diversamente – ci dicono Savia e Petralia – la cittadina era ricoperta da uno strato di cenere resa compatta dalla pioggia. Il nostro primo pensiero è stato quello di limitare il traffico e di ripulire le strade». Così attraverso un intervento in somma urgenza è stata chiamata al lavoro una ditta specializzata che già alle 7 del mattino di ieri era al lavoro. Alcuni speciali bobcat dotati di spazzole sono entrati in azione, ripulendo le strade più trafficate. «Siamo intervenuti – ci dicono i 2 assessori – nei pressi dell’ospedale, vicino alle banche e le scuole. Certo non potevamo pensare di ripulire l’intera cittadina, ma le zone maggiormente frequentate dalla gente si. Questo ci ha consentito di limitare la chiusura della scuole a un solo giorno». Lavoro doppio anche per Anas e Polizia stradale. La Polstrada di Randazzo ieri mattina di buon ora ha pattugliato la strada statale 284. Fortunatamente non si sono verificati incidenti. L’Anas, invece, ha messo in funzione le proprie spazzatrici e già in tarda mattinata la carreggiata della Ss 284 era sgombra.
L. S. Fonte “La Sicilia” del 04-12-2013