“Il fenomeno dello sfruttamento del lavoro irregolare degli immigrati ha assunto, negli ultimi tempi, proporzioni allarmanti”. La fonte autorevole è quella della Guardia di Finanza di Bronte al termine dell’ennesimo blitz all’interno di un cantiere edile dove le Fiamme gialle non solo hanno scoperto che i 4 lavoratori, di cui 3 di nazionalità romena, lavoravano in nero, ma anche l’intero immobile che stavano costruendo era abusivo. In questi giorni i finanzieri, secondo le direttive impartite dal col. Francesco Gazzani, comandante provinciale della Guardia di Finanza di Catania, stanno effettuando sopralluoghi nei cantieri edili. Giunti in contrada Corvo/San Nicola di Bronte, si sono accorti che si stava costruendo una casetta di circa 70 metri quadri, con i classici blocchi in cemento sormontati da cordoli in calcestruzzo. Così si sono fermati e hanno chiesto i documenti scoprendo che i lavoratori non erano stati assunti e l’immobile era privo di autorizzazione amministrativa. Ovviamente i lavori sono stati bloccati e l’immobile, cui sono stati posti i sigilli, è stato sottoposto a sequestro penale, con il proprietario che adesso dovrà difendersi di fronte alla magistratura, dall’accusa di costruzione abusiva. La Guardia di Finanza di Bronte, ricorda che per chi impiega mano d’opera irregolare sono previste pesanti sanzioni e che le attività di controllo proseguiranno con l’obiettivo di far emergere lo sfruttamento del lavoro in generale ed in particolare dei lavoratori stranieri che si accontentano di una misera paga lavorando anche 10 ore al giorno, senza pretendere diritti e tutele. Del resto questo fenomeno sembra assumere aspetti preoccupanti, come dimostrano i numeri. Pensate che solo nel 2011 la Guardia di Finanza di Bronte ha scoperto 85 lavoratori in nero ( di cui 2 minorenni) e ha comminato sanzioni per circa 200 mila euro nei confronti dei rispettivi datori di lavoro, cui certamente sarebbe convenuto metterli in regola e pagarli a dovere.
Fonte “La Sicilia” del 10-11-2011