«Siamo tutti senza parole». Questa la scritta sullo striscione del corteo che domenica sera ha gridato il suo forte no contro la mafia ed ogni tipo di criminalità ed illegalità. La fiaccolata antimafia, promossa da alcuni ragazzi di Bronte, si è mossa dalla villa all’uscita del paese fino a piazza Spedalieri, avvolta da un plumbeo silenzio che è stata la protesta più forte verso quella criminalità che ha causato la morte prematura del giovane Salvatore Costanzo, uno studente di Bronte di 17 anni, che ha avuto solo il torto di trovarsi nell’auto di un conoscente cui invece erano diretti i proiettili. Alla fiaccolata hanno partecipato il sindaco Pino Firrarello, buona parte della Giunta e del Consiglio comunale di Bronte e Biagio, il padre del povero Salvatore. Fra la gente anche il vice presidente della Joniambiente Antonello Caruso e l’ex sindaco di Bronte, Salvatore Leanza. «Questa fiaccolata – ha affermato il giovane Simone Mirenda che ha organizzato l’evento – ha lo scopo di smuovere le coscienze. Siamo fieri di essere qui per manifestare contro il fenomeno della mafia che va debellato». «Di manifestazioni come questa – ha aggiunto il giovane Vincenzo Lupo – il paese ne ha fortemente bisogno. Per questo non ci fermeremo». «Fino a qualche decennio fa – ha affermato Caruso – la gente a Bronte si nascondeva per paura della mafia, oggi invece scende in piazza per manifestare. Che il sacrificio di Salvatore non vada dimenticato». E alla fiaccolata non ha voluto mancare il sindaco Firrarello: «I giovani di Bronte si sono riuniti per svegliare il paese – ha affermato – perché non si può morire a 17 anni come Salvatore. Dobbiamo continuare per far si che ognuno diventi parte importante di un processo di crescita che deve vederci rigettare in pieno il fenomeno mafioso. Ringrazio gli organizzatori della fiaccolata e le Forze dell’Ordine per il grande lavoro che continuano a svolgere, ma certamente tutta Bronte deve reagire, svegliare le proprie coscienze affinché si ritorni a vivere in tranquillità».