In un comune della provincia di Catania, Bronte per l’esattezza, mi ritrovo con uno stallo strisce gialle, accanto alla porta d’entrata e a ridosso del muro della mia abitazione. Come è ben visibile nella foto, l’auto parcheggiata chiude pure la porta/garage del vano dello stesso proprietario che lo utilizza come vano abitativo, pur avendo a sua disposizione un 1° 2° e 3° piano. Il Comune, per quanto mi risulta, non pone alcuna tabella verticale per indicare detti stalli. Il divieto di sosta, di qualunque tipologia, per quanto mi è noto deve essere segnalato con una segnaletica verticale, prescrizione obbligatoria altrimenti dovrebbe essere nulla tale prescrizione, anche se esiste una segnaletica orizzontale. In detta via, inoltre, non esiste alcuna marciapiede per i pedoni. Ritengo, infine, che sia il codice della strada che il codice civile indicano le distanze alle quali i vari soggetti, comune compreso, devono attenersi senza ledere i diritti di alcuno. L’invalido, di cui sconosce la patologia, è comunque in grado oltre che guidare l’auto anche di camminare e di essere autosufficiente forse, più di quanto lo è il sottoscritto con un infarto, cinque interventi di angioplastica al cuore e un tumore in atto, oltre a vari altri inconvenienti dovuti all’età di circa 70 anni. Non essendo ivi residente non ho alcun diritto di avere uno stallo invalidi a mia disposizione in un Comune che di fatto mi interdice di fermarmi davanti alla mia abitazione o nelle immediate vicinanze, ma pretende, nonostante ciò, che gli paghi l’Ici come seconda casa. In detta via è quasi impossibile sostare senza ostruire le porte di ingresso delle varie abitazioni e anche per il notevole numero d’auto dei residenti, con la conseguenza, che più volte sono stato costretto a dover ripassare davanti alla mia abitazione prima di ritornarmene a Catania senza avere avuto la possibilità di sostare ed entrare a casa mia. E’ ben noto che il suddetto comune si trova in zona collinare e la via ove è ubicata la mia abitazione ha una pendenza alquanto notevole, per niente agevole alle persone giovani e fisicamente sane, quasi impossibile per persone che si trovano con qualche handicap.
Lettera firmata Fonte “La Sicilia” del 04-10-2008