Le incursioni vandaliche che hanno visto ignoti imbrattare di vernice le scale verso l’Unità operativa di Pediatria fanno scoppiare in tutta la sua drammaticità il problema della sicurezza notturna nell’ospedale Castiglione Prestianni di Bronte. I carabinieri della Stazione di Bronte che stanno effettuando le indagini sono propensi ad immaginare che si sia trattato di una bravata di una banda di quattordicenni. Se questa ipotesi dovesse essere confermata, in tanti si chiedono come sia possibile che, all’interno di un ospedale pubblico, un gruppo di ragazzi riesca a mettere in atto una scorribanda simile, senza che nessuno si accorga di loro, li fermi o avverta le Forze dell’Ordine. Per questo ieri mattina il sindaco, Graziano Calanna, ha voluto visitare i luoghi e parlare con il dott. Dino Pennisi, dirigente dell’Unità operativa di Pediatria, per verificare se quanto accaduto abbia in qualche modo compromesso la qualità del servizio reso alla popolazione. “Il dott. Pennisi – ha affermato il primo cittadino dopo il colloquio, – mi ha assicurato che in reparto non si sono verificati disservizi. Fortunatamente – ha continuato il sindaco – la furia vandalica degli autori di questo brutto gesto è rimasta al di là della porta del reparto. Ma quanto accaduto ha dell’inverosimile – continua – ed è arrivato il momento di capire se soprattutto il reparto di Pediatria vicino all’uscita secondaria dell’ospedale è veramente sicuro”. Così il sindaco ha effettuato un breve sopralluogo attorno al reparto accorgendosi che sono tante le criticità. “Alcuni pazienti – continua Calanna – mi hanno detto che l’ingresso da via Aidala è sempre aperto e che il passaggio fino ai reparti e praticamente buio. Questo facilita il compito dei vandali. La Pediatria poi è a pian terreno e le finestre non mi sono sembrate a prova di irruzione. L’ingresso del reparto non è servito da un videocitofono; in pratica la notte le infermiere rispondono sulla fiducia. Tutto questo è assurdo”. Poi il Sindaco punta il dito contro la gestione dell’Asp: “So che l’Asp è informata su tutto, eppure non ha mosso un dito. Il Coordinatore sanitario CT 2, che dovrebbe venire almeno 2 giorni la settima a Bronte, non può pensare di risolvere i problemi delegando dei fiduciari, mentre il Direttore generale non può dire di non sapere. Sappia che è finito il tempo dei manager in giacca e cravatta. Del resto è ben pagato per trovare il tempo di venire a Bronte e rendersi conto dei problemi”.