È finita in tragedia una lite fra vicini avvenuta il venerdì sera nelle case popolari di via Matteo Selvaggi, proprio a due passi della locale caserma dei Carabinieri. I fatti sono accaduti poco prima delle 20, quando la vittima, Carmelo Conti di 59 anni, ha avuto una lite animata con dei vicini del suo condominio. Tra urla e discussioni, improvvisamente l’uomo si è accasciato a terra, colto da malore, molto probabilmente colpito da infarto. Immediate le chiamate al 112 per richiedere l’intervento dei carabinieri e di un’ambulanza del 118. Ben tre auto dei carabinieri sono giunte sul posto in pochi minuti, oltre all’ambulanza del 118 di Bronte che ha iniziato le manovre per cercare di rianimarlo, ma nonostante gli immensi sforzi profusi, tutti i tentativi di riuscire a salvare l’uomo sono risultati vani. Poi, come da protocollo sanitario, dopo i tentativi inutili, il medico del 118 in servizio ha dovuto constatare l’avvenuto decesso dell’uomo. Il corpo della vittima, dopo una attenta ispezione cadaverica, è stato riconsegnato ai familiari in attesa di stabilire la data dei funerali. I carabinieri, presenti sul luogo, hanno avviato delle indagini, per capire se ci sono gli estremi per configurare un reato, e per accertare eventuali responsabilità. La vittima, secondo alcune voci, sarebbe deceduto per un infarto, magari avvenuto in un momento particolare, ma non per le conseguenze della lite.
Ovviamente, le varie supposizioni del momento, dovranno trovare dei riscontri certi, per accertare lo stato di salute dell’uomo, e saranno suffragata dalle testimonianze dei presenti in loco. Conti presentava anche qualche piccola ferita alla testa, ma non grave. Una tragedia avvenuta in una serata di fine estate, proprio in uno dei quartieri più popolari di Bronte, dove risiedono tante famiglie, e in cui ultimamente diversi fatti di cronaca sono avvenuti. Attacchi di cani, atti di vandalismo in strutture comunali, sono episodi avvenuti di recente nel quartiere. Ora un fatto molto grave, che purtroppo ha provocato una vittima. R. P