Non solo la città di Bronte attende con frenesia il taglio del nastro della Sagra del Pistacchio, oggi alle 18 nel tradizionale ingresso di viale Catania. E’ sempre più lunga infatti la schiera di fedelissimi sostenitori e visitatori di una “festa vetrina” di un frutto dell’agricoltura che trova applicazione in vari settori. E chi deciderà di venire a Bronte in questo fine settimana per assaggiare il pistacchio avrà anche l’opportunità di godersi un ricco palinsesto di manifestazioni. «La Sagra del Pistacchio – ci dice l’assessore al Turismo e Spettacolo, Melo Salvia – è una delle più apprezzate manifestazioni ormai anche al di là dei confini regionali, dove sempre più frequentemente si consumano prodotti con il nostro “oro verde”». Bronte farà da scenario a concerti in grado da soli di fare il pienone. Si comincia stasera con il concerto di Fabio Concato, domani sarà la volta di due giovani gruppi musicali emergenti: in piazza Cimbali si esibiranno “I Samarcanda”, in viale Catania gli “Half Word”. Uno degli appuntamenti più attesi è ovviamente lo spettacolo di “Insieme” che sabato sera farà ridere e divertire con Enrico Guarneri nei panni di Litterio e gli “Zero Assoluto” presentati dal bravissimo ed amatissimo Salvo La Rosa. Domenica sera invece lo scenario sarà completamente dedicato alla bellezza con la finale di Miss Etna e l’elezione di miss Occhi Verdi. Durante la Sagra poi, sbandieratori, artisti di strada e banda musicale animeranno la via Umberto. Una delle giornate più importanti sarà certamente domani: fin dal mattino tutti i bambini delle scuole di Bronte renderanno viva e festosa la giornata con la manifestazione “La scuola scende in piazza”, che prevede l’attesa parata di musicisti, attori, animatori, giocolieri ritrattisti, statue viventi, prima del saluto del sindaco Firrarello ai ragazzi che potranno gustare gratis un bel gelato al pistacchio. Per tutta la durata della Sagra il divertimento fra gli stand non mancherà e domenica, alle 18, ci sarà la degustazione della grande torta al pistacchio. «I visitatori abituali della nostra Sagra – continua Salvia, che ha curato la preparazione dell’intero programma – saranno dispiaciuti del fatto che quest’anno la Sagra dura soltanto un weekend. I lavori di rifacimento delle nostre piazze più importanti e i conseguenti possibili problemi legati alla viabilità ci hanno costretto a una scelta, con la promessa che il prossimo anno l’edizione numero 20 della Sagra durerà molto di più. In compenso la tv di Stato tedesca arriverà a Bronte per un lungo servizio ed inoltre domenica la Rai ci ospiterà nella trasmissione “Linea verde orizzonti”». Ad arricchire la Sagra anche due concorsi regionali organizzati dall’assessore Elio Daquino, grazie all’Accademia nazionale Pasticceri Italiani e l’Associazione Professionale Cuochi Italiani. Domani e sabato, infatti, al Castello Nelson, si svolgerà il quarto concorso di pasticceria e gelateria al pistacchio e il primo concorso regionale “Il Pistacchio d’Oro – Città di Bronte”, Cucina calda – Finger Food e Artistica.
“DONO DELLA NATURA E IMPEGNO DELL’UOMO”
La laboriosa città di Bronte è pronta a mettere in vetrina il suo prodotto più buono, rinomato e ricercato, il pistacchio. «Il pistacchio – dice il sindaco brontese, sen. Pino Firrarello – è una delle realtà più importanti della nostra cittadina, il prodotto che la caratterizza e che l’ha resa famosa in tutto il mondo. Ormai quando si parla di pistacchio di qualità si pensa esclusivamente a Bronte. E questo è il risultato di una campagna promozionale che ci siamo intestati e che sta raccogliendo i meritati frutti. Introdotto dai saraceni intorno gli anni 1000, haoccupato qualcosa come 4000 ettari di territorio per una produzione biennale che si aggira intorno alle 32 tonnellate. In verità – continua Firrarello – non è che se ne produca tantissimo, tant’è che rispetto alla produzione mondiale quella di Bronte si aggira intorno all’1%. Il nostro pistacchio, però, ha il vantaggio di essere coltivato in un grosso fazzoletto della Sicilia dove il sole non manca mai e dove può trarre linfa vitale dalla lava del nostro vulcano, giovandosi anche di un’altitudine che gli permette di crescere rigoglioso e dare frutto fino a 900 metri sul livello del mare. Un cocktail di elementi che alla fine ci regalano un frutto dal sapore unico, dall’elevato valore nutrizionale e dal riconoscibilissimo colore verde che lo contraddistingue da tutti gli altri. Questo – aggiunge Firrarello – ha permesso ai nostri pasticceri e cuochi di dare prova di grande abilità, scatenando la loro fantasia e permettendogli di ottenere premi e riconoscimenti in tutto il mondo. Chi possiede un pistacchieto, poi, lo coltiva con passione – aggiunge Firrarello – affrontando certamente grandi sacrifici, per la potatura e soprattutto la raccolta, effettuata ancora come le stesse tecniche di un tempo e con un costo esorbitante. Il lavoro per la promozione del pistacchio però non termina mai. Il nostro compito è quello di continuare la campagna di valorizzazione, ma soprattutto di salvaguardarlo. Il nostro pistacchio è unico per gusto e qualità organolettiche, conferisce ai prodotti di cucina e pasticceria sapori unici. Con nessun altro pistacchio si possono raggiungere gli stessi risultati».
La Sagra darà comunque spazio a tutti i sapori di questa meravigliosa terra: «Siamo orgogliosi dei nostri prodotti e della nostra terra – conclude Firarello -. Per noi il pistacchio non ha eguali. E’ unico e prezioso: facciamolo sapere agli altri».
IL PRODOTTO un tesoro di 15 milioni
La Sicilia è l’unica regione italiana dove si produce il pistacchio e Bronte, con oltre tremila ettari di coltura, ne rappresenta l’area di coltivazione principale (a conti fatti più dell’80% della superficie regionale) con una produzione dalle caratteristiche uniche che ne fanno un prodotto di nicchia e al contempo di grande valore. Il pistacchio viene usato nell’industria dolciaria, ma è squisito anche nei primi e secondi piatti o arancini; è utilizzato anche nella preparazione degli insaccati. A Bronte si raccolgono annualmente oltre 30mila quintali di «oro verde». Una ricchezza di quasi 15 milioni di euro che rappresenta poco più dell’1% della produzione mondiale di pistacchi.
Fonte “La Sicilia” del 25-04-2008